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Alla scoperta dell'Oasi affiliata WWF Forteto della Luja

Loazzolo, l’oasi delle Langhe

La perdita di biodiversità rappresenta oggi uno dei problemi più significativi del pianeta. Con “biodiversità” si intende la totalità di tutti gli esseri viventi, dai singoli organismi ai complessi ecosistemi. La biodiversità è una risorsa fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo e una ricchezza economica e sociale però sempre più a rischio. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale i principali fattori di perdita di biodiversità animale e vegetale sono la distruzione, la degradazione e la frammentazione degli habitat. Talvolta, la scomparsa è causata da calamità naturali, ma nella maggior parte dei casi la perdita è legata ai profondi cambiamenti del territorio operati dall’uomo.  Un cambio di rotta è però possibile. Solo in Italia le Oasi WWF sono più di 100 e costituiscono il più grande progetto di tutela della biodiversità mai realizzato da un'Associazione in Italia.

Nelle Langhe, a Loazzolo, un piccolo comune di circa 300 abitanti posto al confine tra la Langa Astigiana, di cui fa parte, e la Langa Alberese, dal 2007 l’Azienda Agricola Forteto della Luja, di proprietà dell’enologo e biologo Giancarlo Scaglione è stata nominata area regionale protetta e Oasi affiliata al WWF.  Oltre ad essere un’area con un’elevatissima biodiversità immersa tra bellezze naturali e paesaggistiche, Loazzolo vanta anche un prestigioso riconoscimento, una DOC Comunale, la più piccola d’Italia con solo 6 ettari di vigneti e 10 produttori. Si tratta dell’omonimo “Loazzolo”, un moscato passito vendemmia tardiva prodotto solo da alcune piccole aziende agricole locali circondate dai boschi della Langa Astigiana. Da anni gli sforzi della famiglia Scaglione sono volti ad ottenere e valorizzare una viticoltura di qualità nel rispetto delle tradizioni e del territorio.

Qui la cantina dell’Oasi Forteto della Luja dal 2005 produce e utilizza, prima in Piemonte, energia elettrica solare: si tratta di 22 pannelli fotovoltaici, in grado di catturare i raggi del sole e di produrre circa 10 kilowatt di energia elettrica al giorno per 365 giorni l’anno, per una superficie complessiva di circa 20 metri quadrati collocati sul lato sud del tetto della cantina.

Un esempio concreto di produzione di energia pulita da fonte rinnovabile e a conduzione biologica.

Dal 2007 l'Azienda Agricola Forteto della Luja aderisce al programma dell’Unione Europea di Agricoltura Eco-compatibile e ha dato inizio al programma di conversione di tutti i propri vigneti e terreni all'agricoltura biologica. Nel vigneto si utilizzano solo prodotti naturali, vengono incentivate le pratiche di inerbimento e l'applicazione di nidi di legno per i volatili. I fertilizzanti sono solo di tipo organico, letame o composto. La coltivazione dei vigneti, così come la raccolta delle uve, viene fatta a mano. Si favoriscono le ripartizioni delle colture in conformità con le esigenze biologiche del terreno.