Milan-Lazio, un crimine di Stato che ricompatta l'ambiente

Leonardo e Maldini chiedono attenzione sui social, la squadra unita dalle polemiche verso la Champions

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L'ennesima giornata di polemiche su Milan-Lazio si è conclusa con l'incantevole sfacciataggine calcistica dei ragazzi di Ten Hag che rispediscono i sogni di gloria della Juve al mittente. Forse da oggi nel panorama calcistico italiano ci sarà un nuovo argomento da trattare che andrà a sostituire il caso Kessie-Bakayoko. Uno sbaglio fatto a fine partita ed un fiume di chiacchiere senza pari, dove tutti si son sentiti in diritto e in dovere di dire la loro: politici, addetti ai lavori, tesserati di altri club, vertici dello sport italiano e chi più ne ha più ne metta.

E così, un palese errore (e lo ribadiamo..) diventa un crimine di Stato, grazie ad un'attenzione mediatica che non è stata riservata in egual misura ai gesti "violenti" di Patric e Felipe Luiz e agli insulti all'addetto stampa Milan Ugo Allevi di Lucas Leiva che, nonostante abbia garantito sul suo profilo instagram la sua innocenza, è stato multato dal giudice sportivo. L'argomento centrale è sempre stato Kessie-Bakayoko e anche il Milan con una nota ha fatto capire che qualche parola dai vertici è stata di troppo: "AC Milan intende cooperare con la Procura affinché il percorso investigativo venga portato a compimento nella certezza che il suo esito non sarà in alcun modo condizionato dalle dichiarazioni rilasciate in queste ore".

Capiamoci, i primi ad essere ben conosci che il gesto con la maglia di Acerbi non sia da "Milan" sono proprio Leonardo e Maldini, che hanno già provveduto a far passare il concetto in primis ai due giocatori colpevoli ma anche a tutta la squadra, chiedendo maggiore attenzione anche all'utilizzo dei social.

Tutta questa criminalizzazione mediatica sta diventando vero e proprio collante nell'ambiente Milan: da quello che filtra, già post Torino la squadra aveva ritrovato carica e compattezza, mostrata poi in campo contro la Lazio, dove non c'è stato stato un gioco spumeggiante ma sicuramente la giusta attenzione e voglia di portarla a casa. Oggi, dopo l'ennesimo "caso", la sensazione è la stessa, quella di un gruppo che ancora una volta si sta ricompattando sempre di più; dagli addetti ai lavori, ai giocatori, dalla società ai tifosi, tutti uniti verso un unico obiettivo: il ritorno in Champions. E speriamo, una volta per tutte, di poter tornare a parlare solo ed esclusivamente di campo.