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Cuore tifoso Milan: qualcuno dica quali sono i veri obiettivi

Le frasi di ieri di Maldini portano a galla un reale problema: quali sono gli obiettivi di quest'anno? e futuri? Senza obiettivi, visione comune, unità di intenti è difficile andare avanti

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E' dall'inizio della stagione che su Radio Rossonera, parlando con i colleghi, confrontandomi con addetti ai lavori, con vive il Milan ogni giorno, pongo sempre una domanda: quali sono gli obiettivi stagionali del Milan? La ritengo per un club di calcio una domanda fondamentale sulla quale costruire una stagione. Una volta settato i tuoi obiettivi, puoi lavorare in quella direzione. Ad esempio quest'anno, forse per la prima volta, non ho mai sentito parlare di un preciso obiettivo sportivo, né di Champions o altro. L'ho sempre ritenuto strano, anche se a inizio stagione qualcuno accennò a "migliorare" lo scorso anno. Solo qualche giorno fa Massara si è lasciato scappare un "dobbiamo avere l'ambizione di essere competitivi per la Champions", che - analizzando la frase - vuol dire tutto e niente.

Perchè questa mia domanda? Perchè ho letto e riletto, nell'attesa di sentirle oggi, le parole di Paolo Maldini e alcuni passaggi mi suonano in maniera controversa. 
Tralasciando la staffilata a Berlusconi e le giuste considerazioni sulle gestioni precedenti, il momento clou è quando si parla proprio degli obiettivi personali e della proprietà. 

" La mia storia? E' pesante, di conseguenza il fatto che io sia qua a lavorare e che ci sia una persona come Zvone con me, non significa che vogliamo ritornare a quel livello tra 10 o 15 anni. Non voglio aspettare 10 anni per tornare ad essere competitivo. La nostra presenza dovrebbe dare una sorta di garanzia di rientro a certi livelli in tempi accettabili. Se nell'idea della società c'è, ma non c'è, l'idea di tornare competitivi tra 10 anni e fare 12 anni da squadra da media classifica, noi non saremo sicuramente quelli che saranno a capo della direzione sportiva".

Paolo Maldini e Zvonimir Boban sono la garanzia dell'ambizione del fondo Elliott, perlomeno questo era quello che si diceva a inizio stagione. La cosa che mi preoccupa è l'escalation del tono delle dichiarazioni da inizio stagione ad oggi. "Elliott ha più ambizioni di quanto crediate, altrimenti non sarei qui" affermava Zorro nella conferenza di presentazione di Giampaolo. E poi? Poi i risultati che mancano, l'esonero di Giampaolo, la scelta di Pioli e il conseguente #PioliOut e via dicendo. E arrivano l'intervista al Financial Times (non gradita dalla proprietà) dove lo stesso Boban affermava "Sogniamo di vincere subito ma Elliott ha altri piani" e poi le parole di ieri di Maldini. Parole "forti", chiare, ma che ancora fatico a comprendere del tutto. Per chi era il messaggio?
Ma soprattutto, possibile che la parte sportiva e la proprietà si parlino tramite media? Possibili che gli obiettivi stagionali non fossero già decisi a suo tempo? Cosa è cambiato? Cosa sta cambiando?

La sensazione è che tutti abbiano colpe e non c'è niente di male a sbagliare, è stata sbagliata la scelta dell'allenatore, si possono sbagliare ad acquistare giocatori, si possono scegliere dirigenti non all'altezza, non entro nel merito. Una cosa però deve essere chiara a tutti: l'obiettivo, l'ambizione che si ha. 
Si vuole puntare a tornare in Champions? Si vuole fare player trading? Basta dirselo, perchè se i tifosi - ahimè - vengono da anni di bugie (e sono gli unici che non hanno mai mollato), almeno tra i protagonisti - che dovrebbero avere visione comune - ci si parli con chiarezza. E se a qualcuno non sta bene qualcosa, si prendano decisioni, che siano dimissioni, allontanamenti o qualsiasi altro gioco di prestigio.

Anche perché, tra dichiarazioni, ambizioni, stadio, bilancio e via dicendo, ci sarebbe anche una sfida con la Roma - molto importante - da giocare. Così, per dire. Il Milan è ancora in primis - credo - una squadra di calcio.
 

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