A New Milan

Nuovi nomi e nuove figure in ogni assetto: da quello sportivo a quello societario

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A New Milan. Volutamente in inglese. Sta prendendo vita il Milan di Ivan Gazidis. Quello dei cambiamenti, quelli che spaventano e che fanno paura, da sempre. Ho letto la solita ondata di pessimismo sui social da "stiamo diventando un Udinese qualunque" (con tutto il rispetto) al classico "Il Milan è morto". E invece credo - magari sbagliando - che oggi più che mai sia il primo passo di una rinascita. Il Milan forse per la prima volta nella sua esistenza sta iniziando a pensare da "azienda" vera e propria, con una strategia studiata, una visione chiara e con un obiettivo: raggiungere un equilibrio economico per poi poter tornare in alto.

Non siamo più negli anni '90, è il 2019, i tempi sono cambiati, non è possibile restare ancorati ad un modus operandi obsoleto , c'è la necessità di fare scelte (anche) drastiche e di tracciare il cammino attraverso passaggi complicati e sacrifici, solo così si ritroverà la via del successo.

Riparto da un passaggio scritto nell'ultimo editoriale su questi schermi e riguardante Gazidis: "E' un Amministratore Delegato di comprovata esperienza, un top manager che si è preso tempo per studiare tutto ciò che è la realtà Milan e ora sta valutando dove e come agire; delle scelte le farà, giuste o sbagliate che siano, cambierà uomini e assetto per cercare di riportare il Milan in equilibrio economico, è da lì che si passa per tornare in alto, non si scappa."

E ora le prime scelte le sta facendo veramente: in un giorno chiuso il rapporto di lavoro con Leonardo e accettate le dimissioni di Rino Gattuso e - ripeto - dimissioni. Già, perchè il mister aveva deciso, non avrebbe continuato (a malincuore) col Milan nemmeno se avesse raggiunto l'obiettivo Champions. Non per il progetto, perlomeno non solo, ma perchè Rino è così, troppe volte ha dovuto ingoiare bocconi amari durante la stagione. Tante cose sono rimaste nello spogliatoio di Milanello (le telefonate di troppo, le ingerenze nelle sue scelte..) o tra le mura di Casa Milan, ma Gattuso lascia sapendo di aver dato l'anima e con un ultimo gesto: "Io rinuncio a tutto, il Milan non è questione di soldi...ma i miei collaboratori devono avere tutto". Ecco, questo virgolettato è frutto della mia fantasia, ma le cose più o meno sono andate in questa maniera, perché a parole sono tutti bravi, ma è quando c'è da lasciare giù i soldi per davvero (e non pochi..) che si denota la differenza tra un uomo e un quaquaraquà.

E Paolo Maldini? Bella domanda.
Ieri Ivan Gazidis nel colloquio a Casa Milan gli ha proposto la stessa posizione di Leonardo, responsabile dell'area tecnica, una sorta di direttore Tecnico per capirci, ruolo maggiormente operativo e con aumento di responsabilità. Maldini accetterà? Si sente pronto e in grado di gestire totalmente un ruolo di così alta importanza senza esperienza in merito? lo scopriremo presto, ma se dirà di sì, dovrà avere a disposizione il giusto team di scout, con la possibilità di lavorare al meglio possibile, altrimenti... diventerebbe complicato. Molto.

La "Revolution" continuerà in tutti i settori: nessuno sa che a Milano da una decina di giorni c'è Shad Forsythe, che è già stato in segreto a Casa Milan e che dovrebbe entrare a breve nello staff rossonero. Trattasi dell'attuale Head of Performance dell'Arsenal, con decennale esperienza nella nazionale tedesca (con cui ha vinto un mondiale), per capirci il suo ruolo sarebbe quello di coordinatore dei preparatori atletici, un qualcosa che in Italia ancora si vede di rado. Attenzione anche ai cambiamenti nell'Area scouting, si prevedono rafforzamenti nel settore e mi dicono sian già iniziati i primi colloqui. Vi aggiorneremo.

E il ds?
Da capire innanzitutto se Maldini accetterà la direzione tecnica, da lì ci sarà da comprendere se sarà necessario affiancargli una figura di campo, cosa possibile e probabile ma non scontata. Meglio per ora non sbilanciarsi su eventuali nomi, non sarebbero verificati e si rischierebbero enormi strafalcioni.

E l'allenatore?
Anche qui meglio andarci coi piedi di piombo, per ora tutti i candidati stanno cadendo come tessere del domino e nulla è escluso: secondo alcuni rumors bisognerebbe concentrarsi su una soluzione estera, ma al momento è davvero complicato individuare il nome giusto.
Unica certezza, la società non vuole perdere troppo tempo (dimostrazione la veloce risoluzione con Leonardo e con mister Gattuso), quindi aspettiamoci sorprese a breve. La speranza è che chiunque venga scelto, riceva il necessario supporto e possa avere a disposizione giocatori adatti alla tipologia di gioco che deciderà di sviluppare. Fondamentale.

E i giocatori?

Giovani e di talento. Innanzitutto facciamo chiarezza: giovani non significa giocatori non di valore. Specificato ciò, c'è tanto da fare in tutti i settori del campo, per questo è auspicabile che si scelgano in tempi rapidi ds e allenatore, per poter programmare. Sono tanti, troppi anni che al Milan non si ha il tempo necessario per riuscire a strutturare al meglio una stagione, anche perchè qualche cessione potrebbe esserci, ma i soldi questa volta verranno reinvestiti perchè l'obiettivo dell'equilibrio economico è al primo posto, ma per raggiungerlo la Champions è conditio sine qua non.

E i tifosi?
Non si facciano spaventare dal cambiamento. Il passato è passato, la sensazione è che si voglia fare un'inversione netta con l'obiettivo di imboccare la strada giusta (ma obiettivamente lunga) che se tracciata nella maniera corretta, step by step, riporterà il Milan al successo.
E ricordate sempre che le persone passano, ma il Milan resta. Sempre.