Skriniar, il mio capitano

Ieri il rinnovo fino al 2023, oggi una certezza, domani capitano?

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Come molti tifosi dell'Inter ho avuto un debole per Milan Skriniar fin dalle prime uscite con la maglia nerazzurra. Ho fortemente temuto che la società intendesse venderlo per una cifra importante ad un grande club e le parole del suo procuratore Mithat Halis proprio ieri: “Vale 100 milioni. In questo momento non c'è nessun contatto diretto o trattativa. Real o Barcellona? Meglio la prima” sembravano tutt'altro che incoraggianti. Invece nel pomeriggio è arrivata la notizia di un prolungamento di contratto importante, fino al 2023.

Non è una garanzia che certifica al 100% la permanenza del giocatore, semplicemente perché se un Real si muove per acquistare un giocatore e offre davvero una cifra tanto importante, qualunque club vacilla, ma se l'Inter ha davvero deciso di tornare ad essere una società che conta deve per forza partire da alcune certezze e dai giocatori più forti.

Skriniar mi ha sempre convinto perché, oltre alla sua debordanza fisica, al talento difensivo e al senso per i tempi di gioco, ha un carattere forte ma non individualista. In campo è l'elemento che si segnala più e meglio come punto di riferimento e abbina l'agonismo all'entusiasmo, mostrando sempre di tenere molto alla vittoria. Aggiungiamo che sui social e nella vita privata si segnala per essere sobrio, senza uscite fuori posto e si comprende che le sue siano qualità rare in un giocatore e, di questi tempi, persino in un capitano.

L'Inter ha bisogno di un vero punto di riferimento, che la fascia venga assegnata ad un giocatore che in campo si faccia sentire con i compagni e sappia parlare con l'arbitro, che venga rispettato da tutti, compreso gli avversari. Il fatto che l'Inter gli rinnovi il contratto così a lungo è un'ottima notizia, specie in un periodo in cui le notizie di calciomercato assediano la squadra e c'è sempre il pericolo di caduta massi in quest'ultimo miglio da percorrere.

È un ragionamento che rientra nella logica della nuova Inter, la quale dalla prossima stagione dovrà stare attenta a evitare i giocatori demotivati, dalla personalità borderline, incostanti o dal carattere debole. In questo senso le vicende di tanti giocatori forti ma depotenziati da tutte queste caratteristiche, specie questa stagione, dovrebbero aver dato una lezione. L'ultima si spera.