Cuore Tifoso Inter: derby al femminile, che passione!

L'esperienza delle rossonere ha fatto la differenza. Inter caparbia ma ancora acerba

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Come facevi a mancare? La prima stracittadina di Milano, la prima di una lunga serie di sfide. A questo giro è uscito il Milan ma le ragazze nerazzurre, sfavorite di gran lunga, hanno sfoderato una prova tutta cuore e tenacia, mancando talvolta in tecnica e visione di gioco. Lo spettacolo è particolare; non retrò, semplicemente si respira un’aria diversa. A cominciare dalla mancanza dei pullmini che offrono salsicce, porchette, wurstel e salse; ecco, quell’odore di quando ti avvicini al Meazza non lo trovi. Trovi molta più educazione, civiltà, amore per lo sport; niente parolacce, niente insulti, niente dagli all’avversario, applausi per tutte e il piacere di incitare le proprie eroine al di là dei valori espressi sul terreno di gioco.

Il Breda, a Sesto San Giovanni, presenta un colpo d’occhio importante. Tribune gremite, supporters rossoneri assiepati nella loro curva, chiassosi e felici. Tifosi nerazzurri a riempire il resto dello stadio, chiassosi, alla fine un po’ meno felici, pronti ad applaudire le ragazze dell’attuale tecnico interista, Attilio Sorbi, già secondo di Milena Bertolini al campionato mondiale di calcio pochi mesi fa, dopo il fischio finale. Sì, dai, insomma; hanno perso? Non importa, chissenefrega, venite lo stesso sotto la tribuna a prendervi la vostra dose di ringraziamenti. Per alcuni aspetti il calcio femminile mi ha ricordato lo spettacolo che va in onda settimanalmente nella maggior parte degli stadi anglosassoni; è bello e sano ascoltare gli applausi per l’avversaria che si rialza dopo un infortunio, è bello non essere assordato dal tuo vicino di posto che manda pesantemente a quel paese la calciatrice non appena quest’ultima sbaglia un appoggio o un lancio, maledicendone la stirpe fino alla quinta generazione. Roba pulita, roba da sport, dove chi perde ha diritto ai grazie e non soltanto alle pernacchie delle sfidanti.

La partita? Particolare, strana, persa dall’Inter più per inesperienza che per un vero predominio milanista, come poteva accadere scorgendo le rose delle due compagini. Le nerazzurre hanno sfiorato il vantaggio, sono andate sotto per una banale palla persa in mezzo al campo da cui è scaturito un contropiede micidiale, hanno sfiorato il pareggio, evitato solo e soltanto grazie ad una parata pazzesca del portiere ospite, hanno pareggiato con la Marinelli prima di essere punite oltre misura da un Milan più pronto, cinico e tecnicamente superiore. È andata più o meno così, ma poco importa. Mi sono divertito lo stesso, senza stare a guardare il risultato e senza gastrite. Brave, comunque.

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