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Serie A, stai diventando una casa di riposo

Da campionato più bello del mondo a resort di lusso

19 Ago 2020 - 08:00

Negli anni Sessanta, priva di materie prime e senza tecnologie avanzate, l’Italia riuscì a diventare la quarta potenza industriale del mondo superando persino l’Inghilterra (fautrice della rivoluzione industriale). In un sistema economico di tipo misto, “l’Italia del miracolo” veniva sostenuta da una serie di aziende pubbliche, che aiutavano quelle private, fornendo semilavorati a basso costo come l’acciaio, i servizi, la telefonia, l’energia, il gas e il petrolio dell’Eni. La vitalità produttiva italiana si traduceva così nei settori agricoli, manifatturieri, alimentari, metallurgici, meccanici, tessili, chimici, tecnologici. Eravamo una potenza mondiale a tutti gli effetti, scomoda per certi versi, perché la sua forza veniva dettata dall‘indipendenza sulla scena globale. Ma nel “mondo libero”, prima o poi, questa indipendenza la paghi.

Da gigante globale, l’Italia si è identificata nell’immaginario esotico “pizza, spaghetti, e mandolino”. Una nazione sempre meno industrializzata, sempre più terziarizzata, ridotta col passare degli anni a penisola turistica ornata da lussuosi resort, bed&breakfast, ristoranti, stellati o fintamente popolari, attrazioni di ogni tipo per gli stranieri, ma svuotata dei suoi abitanti. Un museo a cielo aperto insomma. Per godere, passare le vacanze, spegnere le proprie passioni.

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