Quell'imbroglione di Lance Armstrong

La caduta in disgrazia di un mito moderno

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Se fossimo in qualche secolo del passato, quando i nomi erano tradotti letteralmente o volgarizzati, allora la vicenda di Lancillotto Fortebraccio avrebbe certamente richiamato una bella penna a farne novella o romanzo. Invece no, siamo nell’epoca del transumanesimo e dell’ipercomunicazione globale, e il caso del fu campionissimo Lance Armstrong dobbiamo conoscerlo con gli strumenti aridi della contemporaneità.

L’ultima su di lui ci arriva così per articolo di un francese, Antoine Vayer, che su Mundo Deportivo ha spiegato che il sette volte maglia gialla aveva “inoltre” un trucco per guadagnare velocità a dispetto dei rivali: un minuscolo motore installato sulla bicicletta. Certificando dunque che dopo la fase della sorpresa per la magagna del doping, del corretto sdegno, del trionfo della giustizia e della punizione esemplare, eccoci alla commedia, ovvero alla più classica fra le barzellette sul ciclismo. Appunto, la bici motorizzata.

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