Perché veneriamo i giocatori cattivi?

Il calcio non è uno sport per ballerine

  • A
  • A
  • A

Icattivi in un campo di calcio li riconosci subito. Hanno il petto gonfio, lo sguardo fiero e i tacchetti quasi sempre di ferro. Sono ricoperti da tatuaggi in numeri romani e scritte in latino di cui ignorano totalmente il significato. Dominano il campo, così come lo spogliatoio. Se prendono un colpo, l’azione dopo lo restituiscono e se scoppia una rissa vi si gettano con veemenza, magari senza maglia.

Sono eroi che ricercano assiduamente occasioni per dimostrare il proprio valore. E se queste mancano, le creano. Sono intrappolati in quella che Jonathan Gottschall definisce la danza della scimmia, una perversione ossessiva di competizione e dominio che scatena da sempre i conflitti tra gli uomini.

“Gli esseri umani, in particolar modo gli uomini, sono maestri in ciò che io chiamo la danza della scimmia: un’infinita varietà di competizioni ritualizzate e vincolate da regole precise. […] Tutte situazioni che spesso appaiono ridicole e a volte finiscono in tragedia. Ma svolgono una funzione vitale: aiutano gli uomini a elaborare i conflitti e a fissare delle gerarchie.” (Jonathan Gottschall).

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments