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L'ultimo ballo di Cruyff

La notte in cui Johan abbandonerà le competizioni europee

18 Nov 2021 - 07:26

Ritrovarsi e dirsi subito addio. Il ritorno di Johan Cruyff in Coppa dei Campioni, il 29 settembre 1982, si trasformò in una fugace apparizione, conclusasi già al primo turno, con l’Ajax eliminato dagli scozzesi del Celtic Glasgow che vissero una vera e propria serata di gloria. La precedente presenza del fuoriclasse di Betondorp nella coppa dalle grandi orecchie risaliva al 23 aprile ’75, giorno della semifinale di ritorno tra Barcellona e Leeds, con un pareggio (1-1) che qualificò la squadra inglese a spese dei catalani guidati da Rinus Michels, favoriti della vigilia. Gli inglesi, nelle cui file militava anche Joe Jordan, futuro squalo milanista, negarono a Cruyff la quinta finale di Coppa dei Campioni, impedendo anche il faccia a faccia con Franz Beckenbauer un anno dopo l’atto conclusivo del Mondiale tedesco.

Otto anni e mezzo di lontanzanza, periodo trascorso da Cruyff tra la Spagna e gli Stati Uniti prima del rientro in patria per condurre, subito, l’Ajax al titolo nazionale centrato il 16 maggio ‘82.

In quella stagione i lancieri, guidati in panchina dal tedesco Kurt Linder, ex Young Boys, lanciarono i giovani John van’t Schip e, soprattutto, Marco van Basten, con Wim Kieft miglior marcatore a livello continentale, insignito della Scarpa d’Oro. Il ritorno di Cruyff nel 1981, quasi a fine carriera, era stato salutato con forti dosi di scetticismo in Olanda e non solo. Scettici smentiti dall’ottima stagione dell’Ajax che ottenne il suo ventesimo titolo in Eredivisie, staccando il Psv di cinque punti. Nell’estate ’82, il giovane Aad de Mos venne promosso allenatore lasciando il ruolo di vice. Dalla rosa uscì il veterano Wim Jansen, tra i nuovi arrivi si registrò quello del centrocampista danese “under 20” Jan Molby.

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