OLIMPIADI

Tokyo 2020: rivoluzione sul ring, il pugilato azzurro è donna

Nessun uomo qualificato (il solo Cavallaro può sperare nel ripescaggio) e ben 4 ragazze: Sorrentino, Testa, Nicoli e Carini

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L'Italia di Nino Benvenuti, Patrizio Oliva, Roberto Cammarelle e Clemente Russo rischia di non portare nemmeno un pugile a Tokyo, ma avrà l'orgoglio di essere rappresentata da quattro atlete. Un fatto clamoroso, mai registrato fin dal 1920, ma è un altro segno che lo sport al femminile è vicino al sorpasso, anche in una disciplina che in rosa ha avuto accesso ai Giochi solo a Londra 2012. Per le Olimpiadi, infatti, hanno strappato il pass Giordana Sorrentino (51 kg), Irma Testa (57 kg), Rebecca Nicoli (60 kg) e Angela Carini (69 kg).

Getty Images

Per la campana Testa si tratta della seconda partecipazione alle Olimpiadi dopo Rio, dove peraltro i colleghi maschi non avevano conquistato alcuna medaglia. L'ultima speranza di portare un pugile azzurro a Tokyo è legata al possibile ripescaggio di Salvatore Cavallaro (75 kg) che ha buone chances, essendo, in base al ranking, il terzo degli europei nella sua categoria. I ripescati col ranking verranno resi noti ufficialmente a inizio luglio. A Parigi, hanno mancato la qualificazione il 22enne campano Abbes Aziz Mouhiidine (91 kg) e Simone Fiori (81 kg). Niente da fare nemmeno per Russo, al quale stata negata la wild card chiesta dalla Fpi e dal Coni, per meriti sportivi, visto che il campano ha in bacheca due argenti olimpici e due ori mondiali. 'Tatanka' nel torneo di Londra poi sospeso non aveva potuto salire sul ring a causa di un'indisposizione, ma è stato considerato sconfitto ed eliminato e quindi gli è stata negata la possibilità di essere ripescato per il torneo di Parigi.

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