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Cyberpunk 2077, a volte l'imperfezione può sfornare capolavori

Tra problemi risolti, ancora da risolvere e (forse) irrisolvibili, il nuovo viaggio di CD Projekt Red merita di essere intrapreso

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Impossibile non conoscere, o almeno aver sentito parlare, di Cyberpunk 2077. E non è (solo) per i sette anni dal primo trailer e per l'attesa di uno dei titoli più celebrati della next gen, oltretutto partorito dai creatori di un capolavoro come The Witcher 3: Wild Hunt. Il vecchio detto "cattiva pubblicità è comunque pubblicità" si può ben sposare al nuovo titolo di CD Projekt Red: colpa della cattiva giocabilità sulle old gen ma anche di qualche bug o resa grafica non perfetta su PC high-end (discorso a parte per PS5 e Xbox Series S/X che di fatto, sempre per limiti del titolo, non riescono ancora a sfruttare tutte le potenzialità e si limitano a riprodurre in modo meno incerto le versioni per PS4 e Xbox One). Ma è davvero così drammatica la situazione? Sì e no, è un po' come porsi di fronte al bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.

Partiamo da un punto fermo: Cyberpunk 2077 risponde alle attese generate, ci proietta in un mondo futuribile ma non futuristico, ci offre diverse possibilità di modellare personaggi e abilità da vero gioco di ruolo, caratteristiche RPG spinte senza rinunciare ad una spruzzata di GTA per via dell'open world e di una serie di meccaniche di gioco ben conosciute da chi conosce il genere.

La trama principale può perfino sorprendere per la sua scarsa longevità ma è subito compensata dal corollario di Night City che offre molteplici missioni secondarie, possibilità di esplorare il mondo oppure semplicemente osservare come gli sviluppatori pensano che potremo ritrovarci tra 57 anni. Una metropoli caotica e sporca, piena di criminalità e prostituzione, permeata da una spinta irrazionale della tecnologia che arriva a modificare emozioni, sensazioni e corpi delle persone fino a fargli perdere umanità: in un mondo diviso in classi sociali con gli USA reduci dalla guerra civile e in città separate tra enclavi e territori comandati da bande violente, poche cose contano più della salvezza e del guadagno.

Tra scelte di trama, punteggi da stabilire o rimescolare per le abilità, cambi stilistici o di vestiti (senza contare il cyberware per impiantare mod fisiche o tecnologiche) e potenziamento - in alcuni casi sin troppo estremo, a scapito della difficoltà globale delle missioni anche a causa di una intelligenza artificiale ancora da tarare al meglio - delle armi, il nostro personaggio V assumerà una personalità differente a seconda del player, garantendo un'esperienza di gioco davvero varia. Ovviamente il grosso della trama rimarrà più o meno fisso ma è interessante come scelte solo a prima vista secondarie possano influire sulla storia o sui personaggi, V compreso.

Fin qui, come si può ben comprendere, siamo al sì, al bicchiere mezzo pieno. Ora arrivano le note dolenti. Abbiamo provato Cyberpunk 2077 su un PS4 attendendo la patch 1.04, una scelta che lascia un sapore diverso da chi ha potuto giocarci dal day 1 ma anche qualche pregiudizio in meno. Rispetto alle immagini mostrare su un PC ben carrozzato e con Ray-Tracing on il titolo perde molto, soprattutto in dettagli grafici, illuminazione, fps (tecnicamente bloccati a 30, ma non sempre: purtroppo si notano cali non solo in scenari particolarmente complessi) e profondità di orizzonte, Night City appare a tratti svuotata, restituendo un colpo d'occhio deludente. 

La stabilità è migliorata con le ultime release ma è impossibile non notare corpi che entrano in oggetti fisici tipo le porte dell'ascensore, nemici uccisi che "tremano" al nostro passaggio o blocchi di qualche secondo dell'interfaccia. Davvero un peccato, che potrà essere superato solo parzialmente - parlando di old gen, a meno di ulteriori scelte conservative di grafica e complessità - da future correzioni. 

Ma è giocabile? Certo che sì! Ci sono difetti che nessuno si aspetterebbe dopo 7 anni di lavoro, le tante promesse e due patch ("altre sono in arrivo" promettono da CD Projekt Red) ma l'esperienza rimane godibile, ci si mette in tasca un titolo che segna un nuovo capitolo del genere in attesa di sviluppi anche sul lato multiplayer. Chi lo ha preordinato, sarà contento di vedere i passi avanti delle patch, chi non lo ha ancora comprato farebbe probabilmente meglio ad attendere anche le successive ma, se la tentazione fosse troppa per andare oltre Natale, non ve ne pentirete. A volte conta più il viaggio della destinazione, e Cyberpunk 2077 rientra in questa casistica.

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