La saltatrice azzurra carica e motivata per cercare di salire ancora sul podio iridato
La rincorsa è una delle fasi più importanti nella specialità del salto in alto, da iniziare con il piede di stacco, da effettuare curvilinea e ad ampio raggio, con ritmo crescente, appoggiando solo gli avampiedi e guardando sempre l’asticella inizialmente lontana, ma altrettanto importante è l’attimo antecedente in cui l’atleta in piedi ripassa mentalmente, con tutte le energie possibili, ogni singolo istante di quel che sarà la sua azione sino al momento decisivo dello stacco e del valicamento.
Elena Vallortigara, 31enne saltatrice nata a Schio in provincia di Vicenza il 21 settembre 1991, detentrice della seconda miglior misura italiana di sempre con 2,02 metri superati il 22 luglio 2018 a Londra, si trova attualmente nella fase di ripasso su un’ideale pedana che la porterà ad agosto, tra il 19 e il 27, ad affrontare nei Mondiali di Budapest in Ungheria la grande sfida di provare a salire ancora sul podio, dopo il fantastico bronzo dell’anno scorso a Eugene, unica medaglia azzurra in una gara dentro l’impianto in quanto quella d’oro di Massimo Stano, sui 35 km di marcia, è stata ottenuta in strada.
L’atleta azzurra è reduce da un inverno un po’ complicato per vari motivi, tra cui qualche piccolo problema fisico che non le ha però impedito di fare una buona stagione indoor con un picco a 1.95 ottenuto in un importante meeting a Banská Bystrica, anche se poi gli Euroindoor di Istanbul non sono andati benissimo in quanto si è fermata alle qualificazioni con la misura di 1.82, ma ha dovuto pure subire il disagio di dover trasferirsi dalla sua città adottiva di Siena, dove vive dal 2016, a Bologna perché l’impianto toscano è in fase di rifacimento e quindi inutilizzabile.