Storia dell’Aberdeen di Alex Ferguson

Un’avventura iniziata “senza pretese”

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«Alexander, hai 37 anni, sei giovane. Noi abbiamo bisogno di uno senza grosse pretese, ma che abbia voglia di far tornare questa squadra a livelli accettabili». Con queste parole viene accolto il nuovo allenatore dell’Aberdeen. Siamo nel 1978 e i dirigenti dei Dons hanno trovato in un giovane proveniente da Glasgow la persona giusta per risollevare un club in crisi. Ha allenato il St.Mirren negli ultimi tre anni. È la squadra con cui ha smesso di giocare e con la quale ha iniziato la sua nuova vita sportiva. Quello che i dirigenti dell’Aberdeen ancora non sanno è che quel giovane scozzese non ha nessuna intenzione di aspettare. Vuole bruciare le tappe. Diventare un grande allenatore nel più breve tempo possibile.

Alexander Chapman Ferguson pretende molto. Da se stesso e dai suoi giocatori. È la stagione 1979/80 quella che lo consacra come volto nuovo del panorama nazionale. È alla sua seconda stagione sulla panchina dei Dons. L’Aberdeen inizia il campionato da vera outsider. L’obiettivo è confermare quanto di buono la squadra ha ottenuto l’anno precedente. Ma Ferguson non è dello stesso avviso. Ha voglia di correre, di ribaltare l’albo d’oro del campionato scozzese. In ventiquattro anni, Celtic e Rangers Glasgow si sono divisi ben venti titoli. Un dominio interrotto soltanto due volte dagli Hearts e una volta dal Kilmarnock e dal Dundee.

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