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Non sarà subito il Milan di Tonali

Pregi e difetti del centrocampista andranno incastonati nelle idee di Pioli

02 Set 2020 - 08:53

In una fase imprecisata dell’estate, ormai da troppi anni, arriva un momento in cui si è pronti a celebrare il ritorno del grande Milan. Rimanendo alle ultimissime stagioni, era successo con la campagna acquisti degli squilli Bonucci, Calhanoglu e André Silva, e degli show di Mirabelli in conferenza stampa che non vedeva l’ora di “passare alle cose formali”. Quindi con l’arrivo di Higuain, in teoria in centravanti della rinascita, in pratica rimpiazzato da Piatek a gennaio. Infine con il “maestro” Giampaolo, un mercato ben impostato anche se senza particolari acuti (almeno sulla carta, mentre a posteriori non c’è dubbio che un innesto come quello di Theo Hernandez sia uno dei più apprezzabili delle ultime campagne acquisti di tutta la Serie A) e un’attenzione rivolta più che altro alla teorica rivoluzione dell’ex allenatore della Sampdoria, diventato in fretta ex anche dalle parti di Milanello.

Questa volta, con una rivoluzione annunciata e poi non messa in pratica (citofonare Rangnick), il Milan si presenterà ai blocchi di partenza con un volto nuovo interessantissimo, sperando che le evoluzioni improvvise del mercato non ci smentiscano: Sandro Tonali. Ma bisogna fare attenzione, e guardare allo stesso tempo con occhio intrigato ma ben focalizzato anche i difetti della prima stagione di Tonali, per capire quale potrà essere l’impatto sul centrocampo rossonero.
 

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