Perché La Liga è il modello da seguire

Dalla bancarotta al successo in meno di un decennio

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Nel 2011 il quotidiano sportivo Marca metteva in risalto la drastica situazione economica del calcio spagnolo: nonostante gli acquisti faraonici di Barcellona e Real Madrid, La Liga era sull’orlo della bancarotta. Secondo quanto riportato all’epoca, ben 21 società fra prima e seconda divisione avevano già fatto ricorso alla cosiddetta Ley Concursal, una legge ad hoc che consente di sospendere o dilazionare il pagamento dei debiti senza essere dichiarati in bancarotta formale. Inoltre 300 giocatori avevano denunciato l’insolvenza da parte dei club.

Una situazione drastica e che pareva essere senza alcuna via d’uscita, ma oggi ci ritroviamo a parlare di una Liga in piena salute, forte di un incremento esponenziale dei diritti tv che sfiorano i due miliardi complessivi all’anno. La Liga ha saputo consolidarsi al secondo posto come campionato più seguito al mondo, riducendo il gap con la Premier League e distanziando nettamente sia Bundesliga che Serie A. Il debito dei club spagnoli nei confronti dell’Agencia Estatal de Administración Tributaria (Aeat) è calato drasticamente, dai 760 milioni di euro del 2011 ai 54 del 2020.

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