QUATTROTRETRE

La seconda vita di Marcos Llorente

La straordinaria trasformazione di uno degli incursori più efficaci d'Europa

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Si è appena conclusa la stagione 2016/17 e Marcos Llorente è rientrato al Real Madrid, dopo un ottimo prestito all’Alavés. Il 22enne centrocampista spagnolo è stato una delle rivelazioni del campionato, il faro in mezzo al campo della squadra di Pellegrino che ha sfiorato una storica qualificazione europea, terminando al nono posto in classifica, e perso una finale di Copa del Rey contro il Barça. Llorente è cresciuto con la maglia delle Merengues addosso e le foto in casa di suo padre Paco, di suo nonno Ramón Grosso e del suo prozio Gento, tutti e tre – ognuno a modo suo – calciatori storici del Real. Sangue blanco al 100%.

Il suo desiderio, come anche quello di tanti aficionados, era di trionfare nel club della sua vita e di continuare l’incredibile tradizione di famiglia, ma non andrà così. Alla sua prima stagione raccoglie poco più di 1.000 minuti in campo, con diverse titolarità soprattutto in Copa del Rey. Il Real vince la Champions nella finale di Cardiff contro la Juventus, il Mondiale per Club e la Supercoppa spagnola. Tutti trofei che figurano nel palmarès di Llorente, ai quali però ha contribuito in maniera praticamente nulla.

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