Tantissimi i comici e gli attori che sono andati alla ricerca dell’essenza comica del pallone
Quando Jacques Tati entra in campo la giornata è grigia oltre che ventosa, il comico francese si toglie l’impermeabile, mette sulla testa il berretto da portiere anni Trenta, va in porta e comincia a muoversi tra i pali proprio come un portiere di calcio: rilancia il pallone, segue l’azione, va avanti e indietro sulla linea, para chinandosi sul ginocchio, si sbraccia infine subisce gol e si fa male nel colpire la palla; a questo punto esce dal campo zoppicando. Un minuto e mezzo di pura riflessione mimica sul ruolo del portiere senza dire una sola parola, rimanendo imperturbabile o quasi di fronte agli eventi che accadono davanti a lui o che lo coinvolgono; la faccia è un quadro malinconico che rimanda alle nostre solitudini che camminano sulla linea tracciata tra un palo e l’altro della porta.