Pugno duro per la corsa Champions e poi testa al futuro

Le ultime quattro di campionato serviranno anche a capire chi ha il carattere e la personalità per vestire questa maglia. Poi si programmi il futuro al meglio

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Molti degli ascoltatori di Radio Rossonera mi hanno chiesto delucidazioni su una frase in particolare scritta nel precedente editoriale su queste pagine: "Per i giocatori è il momento di prendersi le proprie responsabilità, di ricordarsi che stanno rappresentando uno dei club più importanti al mondo, dentro e fuori dal campo". Ovviamente non era una frase buttata lì a caso, ma c'era un monito preciso, soprattutto in quel "fuori dal campo". Da qualche tempo c'erano spifferi di comportamenti non esemplari, qualche serata di troppo, qualche ritardo e infine l'ultimo di Bakayoko, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato alla decisione finale di andare in ritiro. Non tutti l'han presa bene, ma è stata una scelta di comune accordo, soprattutto dopo il discorso di Gazidis che chiedeva "maggior disciplina e compattezza per provare a riconquistare un posto in Champions".

Non solo il non rispetto degli orari in questo mese maledetto, aggiungiamoci una serie di episodi pubblici, dalla lite Biglia-Kessie, passando per il caso Baka-Kessie-Acerbi e concludendo con la notizia dell'infortunio di Mattia Caldara. Un contrasto in allenamento, un movimento innaturale del ginocchio e via in stampelle, per poi ricevere in serata la tegola finale: legamento crociato e operazione a Villa Stuart.

Ci vorrebbe Lourdes forse, ma seppur all'interno di un quadro negativo, con una squadra che sembra aver definitivamente staccato e un mister che non sa più come uscirne, è proprio quando si tocca il fondo che si trova la forza per rialzarsi. Alla fine è sempre stato così quest'anno: quando hanno fatto il funerale al Milan, i rossoneri sono rinati.

Per Gattuso ormai sono le ultime 4 da allenatore del Milan, deve "battezzare" gli uomini su cui contare, guardarli negli occhi e scegliere definitivamente (lo so, siamo un po' in ritardo..) di chi fidarsi, a prescindere dal valore tecnico, deve cercare nello sguardo chi ha a cuore il bene di questi colori, del Milan. Per queste ultime tappe della via crucis rossonera deve andare in campo chi ci crede ancora, chi non ha in testa già l'estate a Formentera o la prenotazione del viaggio a Dubai, chi se perde preferisce il chiudersi in casa alla vita nella Milano by Night.

Anche a discapito della qualità (...), per queste ultime 4 la maglia la deve indossare chi non pensa solo al rinnovo, chi pur sapendo che il mister non sarà lo stesso l'anno prossimo non stacca la spina, chi non ha paura della sua ombra e magari chi soffre per questi colori (gli occhi di Patrick Cutrone a Milan Tv io non li dimentico...).

Le ultime 4 e poi il futuro
Con o senza Champions servono idee chiare, a partire dalla scelta del tecnico. Oltre ai nomi messi in giro ad hoc, la rosa si è ristretta a 2-3 candidati. Una scommessa che sappia valorizzare i giovani? Ok, ma che sia ben ponderata e soprattutto studiata anche nella scelta dei giocatori, altrimenti il nome è solo uno per mandare un messaggio alle avversarie e tornare in alto: quello di Antonio Conte.