Lode a questo Milan ma in futuro servirà un allenatore top

Finale elettrizzante con speranze Champions. Il lavoro sul mercato può andare in una sola direzione

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Vorrei capire. Alla fine del match contro il Bologna, parla Leonardo. Apro prima una parentesi tonda, quadra e graffa. Sento lamentele circa il gioco del Milan, certamente non brillante, spesso non spettacolare, solo qualche volta divertente, poi anche critiche aspre nei confronti di Gattuso. Voglio solo ricordare che, nelle ultime cinque stagioni, non è stata mai una squadra petillante, ricca di spunti trascinanti. In più una aggravante da sottolineare. Ai primi di maggio, il Milan è sempre stato lontano dalla possibilità di conquistare un posto in Champions League. Quindi lode al lavoro dell'allenatore e dei suoi Ragazzi, che non vedremo sul podio del Pallone d'Oro, ma che stanno regalando un finale di film almeno elettrizzante, significativo, ricco di emozioni, da paragonare più a un angoscioso thriller di Dario Argento che a un melensa pellicola di Gabriele Muccino. Chiudo le parentesi e torno alle parole di Leonardo.

"In caso di mancata qualificazione alla Champions non ci sarà smobilitazione, ma sicuramente non ci saranno grandi investimenti". Partiamo da un dato di fatto che mi sembra incontrovertibile. Con questa rosa, rimane alto il gap con Juventus e Napoli, ma anche con Inter e Roma, tormentate da tanti problemi in questa stagione, ma certamente superiori per tasso tecnico.

Quindi anche senza cedere i pochi top-player rossoneri, è fondamentale acquistare giocatori certo ricchi di qualità, ma soprattutto dotati di quel carisma e di quella personalità, necessari in un Milan competitivo. Ecco però la contraddizione in termini. Giocatori giovani con queste caratteristiche sono fuori portata delle casse rossonere, giocatori giovani bravi e basta aiuterebbero i rossoneri a veleggiare, ma non ad arrivare primi nel porto. I dirigenti rossoneri possono trovare una soluzione alternativa e foriera di prospettive.

Convincere un Top-Mister a sedersi sulla panchina milanista, un allenatore di qualità, di esperienza, e mi ripeto, di carisma, bravo a creare un gruppo vincente anche senza fuoriclasse. Con un allenatore normale, che guida una squadra giovane, "senza grandi investimenti", beh le prospettive non mi paiono confortanti. I miracoli, cari esteti del calcio spettacolo, non si ripetono tutte le stagioni e questa, che vede il Milan ancora lì, è stata una stagione miracolosa!

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