Gattuso e quel 29 marzo: l'inizio della fine. Ma attenti al leone ferito

La trasferta di Torino si annuncia terribile per giocatori che appaiono smarriti. Il calcio però...

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Rino Gattuso lascerà il Milan alla fine della stagione. Per decisione del club o per una sua precisa scelta. Forse ancora cinque partite, poi un'altra bandiera rossonera verrà ammainata. L'avverbio "forse" si riferisce a una eventualità che nessuno al Milan, dirigenti, giocatori e tifosi vuole considerare, cioè un tracollo a Torino che renderebbe più veloce la triste decisione. Dunque il destino di Gattuso non è più legato al piazzamento finale, ma è stata l 'eliminazione in Coppa Italia a togliere gli ultimi dubbi ai plenipotenziari rossoneri, che hanno visto la squadra perdere lentamente tutti i riferimenti di carattere, di gioco, di autostima, di sicurezza nei propri mezzi.

La stagione ha uno spartiacque ben individuato. Da quel pomeriggio del 29 marzo tutto è precipitato. Nella conferenza stampa di vigilia, prima della sfida contro la Sampdoria, un Gattuso scosso e teso - si dice dopo in aspro confronto con Leonardo - annunciava le sue verità a fine stagione. L'inizio della fine come sempre accade quando i giocatori sospettano che sia terminato il rapporto di fiducia tra il tecnico e la società. Sempre è avvenuto e sempre avverrà! La discesa è cominciata lenta e ineluttabile! Oggi è difficile prevedere quale sarà il piazzamento finale in un campionato che ha visto il Milan difendere il quarto posto dalla ventesima giornata. Certo la trasferta di Torino si annuncia terribile per giocatori che appaiono smarriti, ma il calcio sa essere imprevedibile e riservare esiti spesso imprevisti. Si tornerà al 4-3-1-2 con il possibile ritorno di Paquetà, il brasiliano che può rivitalizzare la manovra milanista, troppo asfittica nelle ultime settimane. Davanti al brasiliano potrebbero essere riproposte le due punte. Un Milan all'insegna del coraggio, dunque, pronto agli ultimi ruggiti per spaventare gli avversari sicuri di finire il vecchio leone ferito e malandato. Attenti, però, molto attenti!