Gattuso, che dispiacere. Ora Singer e Gazidis ci guidino verso un porto sicuro

Rino ha dato tutto ma le sue idee non collimano con quelle della proprietà: dopo la tempesta serve bonaccia

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È finita un'altra stagione, un altro campionato! Voltiamo una pagina che mi ha permesso di vivere sensazioni splendide insieme ai tifosi di tutta Italia, partita dopo partita, insieme a mio figlio, nel settore più caldo del tifo rossonero. Una lunga canzone, un lungo “Vincerai, non ti lasceremo mai“, durato nove mesi. Salutandoli con un lungo affettuoso applauso, gli appassionati presenti a Ferrara e prima in tutta Italia, hanno capito che la squadra, che il suo allenatore, Rino Gattuso, hanno dato tutto per riuscire a conquistare quel piazzamento Champions, sfuggito a dieci minuti dalla fine, anche se tanti i rimpianti per i punti lasciati sul campo con avversari non certo irresistibili.  

Chiudo il passato, affermando con forza che il Milan abbia ottenuto un grande risultato, chiudendo a un punto dietro l'Inter, ma davanti a Roma e Lazio. Il suo organico è inferiore, l'infortunio di Bonaventura ha aumentato il gap, la mancanza in rosa di qualche giocatore di carisma e esperienza hanno poi impedito di superare i momenti più difficili.

Questo 28 maggio, per i tifosi rossoneri è una data indimenticabile, perché è stato il giorno della conquista di due Coppe dei Campioni. Cinquanta anni fa, Gianni Rivera e Pierino Prati sono stati i protagonisti di una trionfale vittoria a Madrid sull'Ajax di Johann Crujff, battuto con il risultato di 4-1. Tre le reti di Pierino la Peste, grazie alle magiche ispirazioni proprio di Rivera. Nel 2003 la finale di Manchester, forse la più epica per gli appassionati milanisti. La squadra dei “Meravigliosi”, guidata da Carlo Ancelotti, batte ai calci di rigore la Juventus. Gli occhi sul penalty decisivo di Andrij Shevchenko entrano nella storia, nella leggenda, nel mito. A centrocampo, fra i protagonisti Rino Gattuso, che alza la Coppa insieme ai suoi amici Brocchi e Abbiati.

Dopo sedici anni, questo 28 maggio sarà forse più doloroso per Rino. ”Il vento e il leone“ sembra oggi incontri la dirigenza per formalizzare il suo addio al Milan, al quale ha dato sudore, lacrime, un po' della sua salute, tanto del suo amore, una totale dedizione. Le sue idee non collimano con le strategie della nuova proprietà, per questa ragione ha ritenuto di lasciare la guida tecnica della squadra.

Mi dispiace perché ero affezionato a Gattuso, che mi ha sempre ben rappresentato per la sua sincerità, per la sua onestà, un esempio nel mondo del calcio. Non era comunque difficile prevedere che siamo alla vigilia di giorni sconvolgenti per i tifosi rossoneri. Come mi sto sentendo io? Come Ulisse sulla sua barca tra Scilla e Cariddi. Un po' scosso, mentre scruto l'orizzonte, tappandomi le orecchie per non sentire il canto, non delle Sirene, ma dei nuovi allenatori, un suono che potrebbe stordirmi.

Mi auguro solo che Singer e Gazidis siano bravi con il timone e con le vele per portare presto fuori me e i milioni di tifosi rossoneri dal mare troppo tempo in burrasca. Bonaccia, per favore, bonaccia e un porto sicuro!!

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