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Cuore tifoso Juventus: Ronaldo cancella Allegri

Il portoghese sposa il progetto Sarri. E dimentica il suo ultimo allenatore...

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Le parole rilasciate in conferenza stampa da Cristiano Ronaldo alla vigilia della difficile partita di Champions League contro la Lokomotiv Mosca non ammettono interpretazione differente. Il fenomeno portoghese, con Sarri sulla panchina della Juventus al posto del ‘licenziato’ Allegri, conferma di divertirsi molto di più in campo. “Abbiamo più fiducia in noi stessi e stiamo giocando un calcio diverso. Rispetto al passato siamo più in attacco, con posizioni più precise. Abbiamo cambiato per migliorare”. Chissà se all’ex allenatore della Vecchia Signora saranno fischiate le orecchie. Di sicuro, dopo queste dichiarazioni, non ne esce benissimo. D’altronde il gesto di CR7 in uscita dal campo la sera della disfatta casalinga contro l’Ajax fu abbastanza eloquente.

Quella Juve così pavida e schierata in campo prima di tutto per non prenderle non gli è mai andata a genio sino in fondo. “Mi piace il modo in cui Sarri vuole che la squadra giochi. Se vedete le partite vedete che la squadra è più fiduciosa, creiamo più occasioni, teniamo più palla. È quello in cui dovevamo migliorare. Sono felice di questi cambiamenti perché ora giochiamo più avanti”. Non contano gli interpreti “Dybala o Higuain? Non importa chi siede in panchina e chi entra dall’inizio. Siamo una squadra e questo è importante. Mi piace giocare con loro così come Bernardeschi, con Cuadrado. Sono giocatori eccezionali e tutti fanno il proprio lavoro al meglio”. Non contano i singoli “l’aspetto individuale non conta, conta il collettivo perché se si vincono premi a livello collettivo si vincono anche premi a livello individuale”. Ragionamento che non fa una grinza, d’altronde pallone d’oro e Champions League non sono due competizioni in conflitto tra di loro, anzi. Come dimostrato negli ultimi anni, chi ha trascinato la propria squadra alla vittoria della coppa delle grandi orecchie nella maggior parte dei casi poi si è portato a casa anche il Pallone d’oro. 23 anni sono passati dall’ultima vittoria in Champions da parte della Juventus mentre ‘solamente’ 16 da quando Nedved (ultimo juventino a conquistare il Pallone d’oro) vinse l’ambito trofeo individuale con la maglia bianconera, saltando però l’epilogo decisivo in quel di Manchester nella finale di Champions persa poi a rigori dalla squadra allenata allora da Marcello Lippi contro il Milan di Ancelotti.

A dirla tutta, il Pallone d’oro 2006 vinto da Cannavaro (l’avrebbe meritato Buffon) si può considerare per larga parte di sponda juventina anche se negli almanacchi campeggia il nome abbinato a quello del Real Madrid per la dolorosa separazione da Torino post-Calciopoli. Cristiano Ronaldo adesso ha la grande possibilità di riscrivere la storia internazionale della Juventus e bisogna farlo in fretta perché anche se “l’età è solo un numero” dice e nonostante il suo fisico da atleta encomiabile il tempo passa inesorabile anche per lui. Divertendosi nella nuova Juve di Sarri può continuare a fare la storia sommando record ad altri record, personali e collettivi. Non sfruttare un giocatore così a proprio vantaggio in una fase come questa sarebbe delittuoso da parte della Vecchia Signora. Finalmente si punta a fare la partita a prescindere, ad imporre il proprio gioco verso l’avversario, chiunque esso sia. Non sappiamo se questo cambio riporterà la Champions a Torino dopo tantissimi anni ma di sicuro, come giustamente rimarcato in conferenza da CR7, era quello in cui dovevamo migliorare. Con buona pace delle ‘vedove’ di Allegri.

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