Con che faccia Benatia tornerebbe alla Juve?

È tutto così apparentemente assurdo

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È tutto così apparentemente assurdo. Se gli schemi mentali della Juventus che conosciamo non verranno stravolti nella prima estate della gestione Agnelli senza Marotta, allora troppe cose non funzionano come talvolta noi giornalisti abbiamo la presunzione di intuire. Badate bene: intuire è l'ultimo dei verbi a nostra disposizione nella scala gerarchica del processo di notiziabilità di un evento (o di un presunto evento). Lo step successivo è il verbo inventare, ma qui siamo fuori dal nostro steccato professionale. Troppo trasparente, lineare, affidabile e libero di scegliere gli argomenti delle pagine calcistiche lo stimato collega che in questi giorni ha segnalato ai lettori bianconeri la possibilità di un ritorno a Torino di Medhi Benatia per non credere che la questione (non si sa bene con quali sfumature e con quale input) sia o sia stata anche solo per un attimo in agenda tra gli uomini della Continassa.

In attesa di scoprire i nomi delle troppe caselle mancanti a ridosso dell'estate (allenatori di ogni specie e forma, comparto medico, staff dei riabilitatori), se Fabio Paratici ha aperto una finestrella circa il possibile rientro di Benatia allora alcune considerazioni in chiaroscuro nascono spontanee. Prima tra tutte, perché indimenticabile : il nazionale marocchino - che sul campo ha lasciato i postumi del controverso dibattito circa il rigore del Bernabeu di due anni fa e il potenzialmente devastante gol di Koulibaly allo Stadium - si è intestardito lo scorso gennaio anche di fronte all'esplicita richiesta della società di tenere duro per il bene comune e restare sotto la Mole fino a giugno per provare, tutti insieme e contro ogni evenienza avversa il difesa, ad arrivare fino in fondo in Champions League. Parliamo di pochi mesi fa, e Benatia non ha voluto ascoltare ragioni costringendo la Juventus all'ardita manovra Caceres sul mercato.

Sta di fatto che il karma grigio sa sempre molto bene come trasformarsi in karma nero: doppio quarto di finale contro l'Ajax e l'ennesimo infortunio con il timer di Chiellini è servito. Ovviamente con il buon Caceres lungodegente e conseguente sofferenza nel reparto più sollecitato da un avversario in stato di esaltazione collettiva. Poi per carità, controprova non c'è, ma Benatia nuovamente alla Juventus fa sgranare gli occhi. Certo Allegri non c'è più, primo “nemico” del marocchino agli occhi dell'ex Udinese, Roma e Bayern. Però non basta. Per rientrare in un gruppo - anche fosse dalla porta laterale e in rispettoso silenzio - ci vuole che questo gruppo sia pronto a riaccoglierti. Oltretutto Benatia (a cui bisogna riconoscere di aver sbagliato 3/4 partite in tre anni, non di più e non per intero) non è tipo da rispettosi silenzi. Un'operazione rientro per di più significherebbe una Juve che sul mercato sarebbe disponibile ancora una volta a rinviare la questione difesa, che deve assolutamente passare (come da priorità fissate in primavera) attraverso l'acquisto di un top level che includa di fatto il passaggio generazionale dalla BBC a qualcosa che dovrà essere diverso e se possibile ancora più forte. Ovvero la missione più difficile e impellente tra le mani di Fabio Paratici e collaboratori.