L'Inter che non è stata: quei troppi se che hanno condizionato l'annata

L'obiettivo 3° posto per ora è rispettato ma troppi eventi tossici hanno inciso sulla stagione

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Mancano due giorni a un match con la Roma che già in troppi hanno definito un match point nella corsa alla Champions. Va rilevato che quest'anno le partite decisive o quelle che potevano dare una svolta, l'Inter le ha quasi sempre fallite. E' accaduto col PSV, col Tottenham a Londra, con la Lazio in coppa Italia e in Campionato (al ritorno), oltre che con l'Atalanta. Quando invece la vittoria era contro pronostico, come con il Napoli e nel derby di ritorno, la squadra ha reagito ottenendo tre punti insperati.

Con la Roma, in netta ripresa, sembra un tipo di partita più simile al primo caso che al secondo. Fa tutto parte del pacchetto di un gruppo di giocatori ancora illeggibile nell'intenzione di come scenderanno in campo. C'è da chiedersi che stagione sarebbe stata se l'Inter non avesse subito le vicende umane e semiprofessionali che ancora oggi la attraversano. Se Nainggolan non avesse intrapreso la sua avventura nerazzurra con tanta approssimazione, scarsa volontà e tutti gli infortuni, quanto ne avrebbe beneficiato la squadra? Se Perisic non avesse passato la prima parte di stagione a meditare di andarsene, per poi chiederlo apertamente a Beppe Marotta, se non avesse passato il tempo a detestarsi con Icardi, il suo rendimento ne avrebbe tratto quale profitto? Se la vicenda Wanda Nara fosse stata gestita dal principio da lei e la società mettendo al centro l'Inter prima di tutto, mentre intanto si lavorava al rinnovo, non sarebbe stato meglio per tutti?

Se Spalletti e la società non avessero deciso di togliere la fascia di capitano a Icardi, poche ore prima della partenza per Vienna e fosse stata presa una decisione anche punitiva, ma di altro tipo, gli equilibri non sarebbero stati preservati? Sono domande inevitabili riguardo l'andamento di una stagione contaminata soprattutto da fattori umani. Dall'eliminazione in Champions, ad un passo dal mercato di gennaio, hanno iniziato a consumarsi un incredibile numero di vicende personali di alcuni dei giocatori più rappresentativi e in tre mesi la squadra ha distrutto la sua stagione.

La faticosissima pace armata ha riportato l'Inter in quota ma resta il fatto che, senza questi eventi extracampo, oggi l'Inter sarebbe dentro ad almeno due competizioni e la percezione di crescita della squadra sarebbe molto più lineare e in sintonia con le legittime ambizioni di vittoria dalla prossima stagione. Questa situazione invece è solo una tregua e dal prossimo anno si dovrà ricominciare da capo e non è detto che l'Inter debba o possa rinunciare a giocatori che vanno rivalutati sul piano economico, considerando che si deve ragionare anche in ottica di plus e minus valenze.

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