Inter, lasciare Icardi alla Juventus sarebbe inaccettabile

Amarezza per la probabile fine della storia tra l'argentino e i colori nerazzurri: difficile essere contenti per un addio

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Il sabato degli anticipi ha portato l'Atalanta a superare temporaneamente l'Inter in classifica, battendo come da pronostico il Genoa. Lunedì toccherà all'Inter rispondere con una vittoria possibilmente convincente.  La vicenda Icardi intanto sta per giungere alla soluzione, con la chiusura di questa stagione e l'idea di vederlo con un'altra maglia sembra sempre più probabile. Sono sinceramente mortificato per come è nato il caso, ancora più dispiaciuto per come è stato gestito e infine per l'esito. Un ex capitano che, la prossima stagione potrebbe vestire, come se nulla fosse, la maglia bianconera.

Parliamo di un giocatore che per anni è stato scelto dalla società come un simbolo, di un attaccante che dal 2013 ha segnato 123 gol e che, soprattutto quest'anno, ha diviso la sensibilità della tifoseria. La curva nord, per essere sicura del suo addio, ha fatto un altro comunicato in cui ribadisce la necessità che l'argentino venga mandato via, diversamente la maggior parte del pubblico nerazzurro non sembra tanto convinta.

Se parliamo della vicenda, è stata narrata definendola solo in parte, lasciando parecchi buchi nel racconto e permettendo che Icardi diventasse l'unico cattivo della storia. Oltre a questo, anche l'imputazione surreale di non aver fatto vincere nulla all'Inter. E successo spesso nella storia nerazzurra, che alcune convinzioni popolari espresse ad alta voce, diventassero una verità alternativa e riconosciuta. Accadeva quando accusavano Zenga, Bergomi e Ferri, ovvero i perni della squadra, di essere la causa di anni di insuccessi. Poi arrivarono Matthaus e Brehme e divennero eroi. È accaduto con Zanetti e Cordoba, per lo stesso motivo. Con un finale, se possibile, ancora più bello.

Quando un giocatore resta per tanto tempo in una squadra e questa non vince sembra che la colpa sia addebitabile a lui, perché le leggende urbane si mischiano a mezze verità e il vento forte soffia contro. Nel caso di Icardi la questione è più naif ma prima di marzo, sull'argentino, il dibattito era se si trattasse o no di un grande attaccante, perché, dicevano i suoi detrattori, “sa solo segnare”. Se Icardi, ridotto oggi ai minimi termini, con la reputazione logorata da questioni che non hanno avuto niente a che fare col campo, vestirà davvero la maglia della Juventus in cambio di 70 milioni, non riesco a concepirla diversamente da una pessima notizia.

Può essere antipatico, poteva non convincere come capitano, si può discutere sul maggiore aiuto (che tra l'altro stava dando tra gennaio e febbraio) alla squadra. Da qui ad essere contenti per il suo addio, che verrà salutato probabilmente con la notizia di un arrivo importante in attacco (Dzeko), ce ne corre. Se le notizie di una trattativa per lasciarlo partire alla Juve si concretizzassero, sarebbe inaccettabile. Icardi ceduto è una scelta ma non ad una rivale diretta, tanto meno ad una società che lo esibirebbe come uno scalpo da calciomercato.

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