Giochiamo a fare l'Inter per una sera?

I nerazzurri e la partecipazione all'Europa dei grandi. Mentre c'è chi posta le proprie statistiche

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I calciatori, ormai, vengono seguiti da un entourage comprendente un addetto alla comunicazione; soprattutto alcuni calciatori, quelli esposti maggiormente, per scelta, sui social, terra dove si può dire di tutto senza regole. Beh, nella condizione in cui versa l'Inter ho trovato di dubbio gusto la beatificazione personale di un ragazzo che, non lo dimentico, in questa stagione è mancato per oltre quaranta giorni, in un momento complicato, con metà dei compagni infortunati e l'attacco completamente spuntato. Forse, opinione del tutto personale pertanto assolutamente opinabile, Mauro avrebbe fatto meglio a giocare, magari segnare, dopodiché postare tutto ciò che voleva.

Pistolotto esaurito - non ho gradito la cosa e lo scrivo - passiamo a domenica sera. Perché domenica sera sarà il momento della verità, quello dove tutte le maschere finalmente cadranno, quello dove tirar fuori gli attributi e dimostrare di valere non solo per i lauti ingaggi percepiti, che arrivano ogni fine mese sui conti correnti con religiosa puntualità, quello dove la si finirà di chiacchierare del nulla per cercare di offrire agli ottantamila del Meazza uno spettacolo degno di tal nome. Dopo la partita, solo dopo, si inizierà a parlare di chi va, chi resta, chi arriva e chi allenerà. Dopo. Farlo ora, adesso, oggi, non solo disturba l'ambiente, che ha dato ampia dimostrazione di disturbarsi ben bene già di per sé, ma non porta a nulla.

L'Inter è una squadra strana, noi tifosi la conosciamo benissimo, capace di passare dall'esaltazione pura degli ultimi dieci minuti con il Tottenham allo zero assoluto messo in triste mostra col Bologna, tanto per citare una delle occasione stagionali in cui ha offerto il peggio. Non sarai mai certo di quel che accadrà, gioia e dolore possono benissimo coesistere nella stessa partita, senza un vero perché. Però, nei miei anni di tifo nerazzurro, una cosa ho notato, che ho scritto e mi sento di ripetere; siamo umorali, tocchiamo vette altissime o cadiamo in baratri profondi ma, di rado, ho visto una non reazione a critiche dure da parte di chi ha vestito la nostra maglia. L'Inter è da sempre un gruppo che si ritrova soprattutto nei momenti di difficoltà, storicamente è così. Inoltre, siamo sinceri, ha elementi in grado di reagire sul campo proprio in virtù di capacità tecniche ben sopra la media.

Quindi facciamo una bella cosa: domenica sera, con il Meazza strapieno e la spinta costante di un pubblico innamorato, giocate di nuovo ad essere l'Inter. Senza tradirci ancora una volta. Sarebbe troppo.

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