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Cuore tifoso Inter: non malissimo, ma quasi

L’Inter stecca in Champions. Poco gioco, poca grinta, poche idee. Atteggiamento da rivedere

18 Set 2019 - 08:09

Qualcuno, per cortesia, può spiegarmi dov’è finita la squadra vista ed ammirata durante l’estate? Sì, dai, quella che si muoveva all’unisono, che pressava altissima, che recuperava palla sulla tre quarti avversaria e ripartiva velocemente con verticalizzazioni improvvise e cambi di gioco millimetrici? Perché, al di là dell’esordio casalingo col Lecce, di quell’undici ho perso completamente le tracce. 

La Scala del calcio si illumina di nerazzurro per la prima nella manifestazione regina d’Europa a livello di club; gioca l’Inter, la nuova Inter di Antonio Conte che vuol essere protagonista in Italia e oltre confine. I soliti sessantamila fanno da cornice allo spettacolo, in onda ad un orario tragico; le 18,55 fanno ridere, soprattutto nelle grandi città dove – forse la UEFA ignora il problema – molta gente ancora lavora. Comunque, orario bislacco o meno, c’è da far bene; il popolo nerazzurro lo chiede, lo urla a gran voce, lo dimostra con la presenza continua sugli spalti, con gli abbonamenti sold out, con i sacrifici di chi si sobbarca chilometri e chilometri da tutta Italia per urlare forza Inter in faccia al mondo.

Poi inizia la partita. E la storia non è come il popolo nerazzurro si immagina. Ecco il perché dell’incipit di questo sfogo da tifoso, quale mi sento di essere orgogliosamente. Dov’è la squadra che mi ha fatto divertire solo fino ad un mese fa? Dove sono finiti gli uno-due, le ripartenze, i palloni a tagliare in due le difese avversarie? 

Io, forse mi sbaglierò, è già un po’ che tutto questo non lo vedo più. Cagliari è stata conquistata con la grinta più che col gioco. L’Udinese domata in superiorità numerica, grazie alla follia di De Paul. Ma con lo Slavia Praga mi aspettavo un salto in avanti. Invece, al contrario, altro passo indietro. Conte si prende, giustamente, la responsabilità; tutto giusto; ma in campo ci va Conte? Io sono stufo di bollare gli allenatori di turno come incapaci o chissà cosa. Ieri sera i calciatori sono stati insufficienti, svogliati, senza idee, senza cuore, senza grinta, senza niente. Tutti, indistintamente, sarebbe sbagliato fare graduatorie. 
Però cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno; peggio di così impossibile. Non è la fine del mondo, è una prestazione orrenda che deve farci tornare coi piedi per terra. C’è un campionato da giocare. C’è una Champions da onorare. Le seratacce capitano, facciamo che questa sia stata semplicemente una serataccia. Un brutto sogno. Un incubo. Da cui risvegliarsi subito, fin da sabato. 
 

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