Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

OGGI CON BORZILLO

Cuore tifoso Inter: le esultanze di Conte

Pugni chiusi e salti di gioia ad ogni gol per il tecnico nerazzurro

29 Ago 2019 - 08:27

E sì, dai, diciamocelo pure senza aver paura di farla fuori dal famoso vaso; l’annuncio dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra era stato vissuto, dal popolo interista, nelle maniere più disparate. C’era chi pensava mamma mia, perché proprio Conte, chi minacciava di non andare più allo stadio, chi festeggiava l’avvento al timone del biscione di un vero sergente di ferro, chi se ne stava in una terra di mezzo aspettando lo sviluppo degli eventi. E, in tutta franchezza, le percentuali di questi quattro stati d’animo erano, più o meno, sullo stesso piano; facciamo un bel 25% ciascuno e siamo sicuri di non sbagliare.

Poi, pian piano, complici le buone prove estive – lasciano sicuramente il tempo che trovano, come abbiamo ricordato recentemente, ma aiutano a formare un gruppo e ad instillare nella mente dei calciatori il credo tattico di chi li dirige – il partito di quanti avevano applaudito l’arrivo del tecnico salentino ha iniziato ad ingrossare le sue fila. Convinto non tanto dalle parole di Conte – poco filosofo ed assai pragmatico – quanto piuttosto dell’idea di gioco che ha animato la rosa nerazzurra. Pressing alto, ripartenze veloci, verticalizzazioni e cambi di gioco repentini hanno iniziato ad entrare nel  vocabolario del tifoso interista, abituato da tempo ad un incessante possesso palla senza accelerazioni, ritmo, né lampi di genio improvvisi. Tutta un’altra squadra, insomma, lontana anni luce da quella che aveva calcato i terreni di gioco italiani ed europei nelle ultime stagioni; senza entusiasmare più di tanto, per la verità.

Conte non è uno stregone, non possiede poteri magici né taumaturgici, non è un guaritore improvvisato. Conte è un allenatore che, come spesso lui stesso ama ricordare, sposa completamente il progetto della Società che lo remunera, cercando di portarla ad alti livelli, possibilmente vincendo pure. Ma, di certo, il tecnico leccese avrà sentito la pressione intorno a sè, proprio per quanto raccontavamo poco sopra. Ed avrà aspettato la “prima” di lunedì sera con la stessa ansia che ti attanaglia la mattina di un esame importante all’Università, di un colloquio di lavoro, di un appuntamento con la donna dei tuoi sogni.

Fortunatamente i suoi non lo hanno tradito. E in quelle esultanze, dopo ogni segnatura, c’era un urlo liberatorio che veniva da dentro ma, soprattutto, c’era il voler dire ecco, sono uno di voi, lottiamo per gli stessi traguardi. Stateci vicini, insieme ci toglieremo belle soddisfazioni.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri