Sparta contro Slavia, storia di un odio

I due volti inconciliabili della Praga calcistica

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«Praga non ci lascia più andare. Questa piccola madre ha gli artigli. Non c’è altro da fare che cedere. Per potersene liberare bisognerebbe darle fuoco da due lati, il Vyšehrad e il Hradčany». Così Frank Kafka descrisse la sua città natale. Praga è una città meravigliosa in cui si intrecciano stili e culture, un museo a cielo aperto di cui è difficile non innamorarsi.

Questa città piena di storia e di cultura ha però anche una marcata impronta calcistica. Infatti sono ben 14 le squadre della città e il calcio è parte integrante della capitale boema. Impossibile non citare il Dukla, vecchia gloria del calcio cecoslovacco legata alle forze armate e ora finita nel dimenticatoio, o il Bohemians 1905, indissolubilmente connesso alla figura talentuosa di Antonín Panenka, leggenda del club, che nel 1976 portò la sua nazionale sul tetto d’Europa con l’invenzione del “cucchiaio” nel rigore decisivo. Ma le squadre più importanti del Paese sono senza dubbio Slavia e Sparta Praga, due opposti che non si attraggono anzi si ripudiano.

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