Limonov e Kasparov, fratelli nella lotta

Sfidare il limite, nella vita come negli scacchi

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Un vecchio adagio recita che ci sono più modi di vivere la vita: giocando a poker, come fanno gli americani, o giocando a scacchi, come fanno i russi. In questo senso, poche personalità possono essere poste agli antipodi come Eduard Limonov e Garry Kasparov. Il primo è, in effetti, un vero e proprio antipodo, un uomo che è egli stesso contraddizione e ossimoro per la sua vita e per le sue idee. Un pokerista dell’esistenza, pur essendo di natali russi. Il secondo è invece ritenuto uno dei più grandi scacchisti di sempre, se non il più grande.

Limonov ha condotto una vita al limite dell’eccesso, funambolo in bilico sul filo del politicamente corretto, sicuramente un avventuriero. Kasparov è invece un uomo metodico, ma anche lui avventuriero a suo modo. Parliamo di un campione del mondo in grado di sovvertire le catalogazioni e la scolastica di un gioco che in Russia era soprattutto difesa passiva, mentre per lui è attacco sulle ali della fantasia. Un punto di contatto tra i due allora c’è: la ricerca e il superamento del limite, nella vita come negli scacchi.

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