C'era una volta Roma, c'era una volta la Lazio
Sono due gli elementi che descrivono meglio di qualsiasi libro la vita di Enrico Montesano: la romanità, mai nascosta, e l’innata capacità di osservazione. Nato il 7 giugno 1945, Montesano è figlio di un’Italia, e ancor prima di una Roma, popolare e da ricostruire, sia da un punto di vista ideale che sostanziale. Anche tra le macerie, comunque, qualcosa rimane: la Lazio.
Dopoguerra. Un periodo senza certezze politiche, né acqua corrente, per via dell’acquedotto danneggiato, né gas per via dell’esplosione del gasometro causata dai nazisti qualche tempo prima. Una Roma dove i figli nascono dentro casa, il peso del neonato si scopre il giorno dopo sulla bilancia del panettiere, una Roma in cui gli uomini provano continuamente a reinventarsi da un punto di vista lavorativo e i ragazzini passano le giornate per strada tra una mina anticarro e un ordigno. Centinaia sono le vittime tra il 1946 e il 1952 di queste cariche inesplose.