Us Open, parla il giudice di sedia: "Cara Serena, non esiste l'arbitraggio alla carta"

Carlos Ramos ritorna sulla finale femminile del torneo e rivela che il giorno dopo non è uscito dall'albergo, pur essendo "tranquillo"

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Ora parla lui, l'inaspettato protagonista della finale femminile degli Us Open di tennis, che ha "rubato" la scena alla vincitrice Naomi Osaka. Dopo la raffica di critiche dure e alcuni insulti come "ladro" e "bugiardo" rivoltigli da Serena Williams, ha preso finalmente la parola Carlos Ramos. Il giudice di sedia portoghese lo ha fatto attraverso un dialogo con il giornalista Miguel Seabra di Tribuna Expresso a cui ha raccontato le sue sensazioni a quattro giorni dala partita: "Sto bene, considerando le circostanze. È una situazione che mi dà noia, però non esiste l'arbitraggio 'alla carta'. Non stare in pensiero per me!", ha detto.

Ramos ha raccontato di aver ricevuto centinaia di messaggi di sostegno da parte di familiari, amici e soprattutto tennisti del circuito e che ha letto gli articoli "equilibrati" sulla vicenda, che non abbiano cavalcato l'onda del presunto "sessismo" sbandierato dalla Williams.
Tuttavia, per evitare situazioni complicate e attacchi dai tifosi che all'Arthur Ashe Stadium erano quasi tutti schierati dalla parte della tennista americana, la domenica ha preferito non uscire dall'albergo e andare in strada, pur giurando di sentirsi tranquillo.

Ora ci saranno di nuovo gli Stati Uniti nel futuro di Ramos. Stavolta si tratterà della squadra maschile impegnata sabato e domenica nelle semifinali di Coppa Davis sulla terra battuta dello Sportski Centar Visnjik di Zara contro la Croazia, squadra che non hanno mai sconfitto nella competizione.

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