US Open: la gioia di Nadal: "Un anno incredibile"

Lo spagnolo, dopo la vittoria con Anderson, dedica un pensiero alle vittime dei disastri naturali: "E' il momento di essere forti"

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Un discorso da numero uno. Rafa Nadal è incredulo dopo la terza vittoria in carriera agli US Open: "Sono state due settimane speciali per me - assicura al termine della finale contro Anderson -. E' incredibile cosa sta succedendo quest'anno". Il primo pensiero dello spagnolo, però, è alle vittime dei disastri naturali in Messico e negli Usa: "Sono davvero addolorato per le vittime ma è il momento di essere forti e di continuare a lottare".

Rafa Nadal scrive un'altra pagina di storia del tennis grazie alla vittoria in tre set nella finale degli US Open contro il sudafricano Kevin Anderson. Lo spagnolo si porta a quota sedici tornei del Grande Slam in carriera ed ipoteca la prima posizione della classifica Atp fino al termine della stagione. Un'annata indimenticabile per il maiorchino, reduce da un periodo tribolato e caratterizzato da numerosi infortuni: "Sono state due settimane davvero speciali per me - assicura a margine dell'incontro chiuso sul punteggio di 6-3, 6-3, 6-4 -. E' incredibile quanto sta succedendo quest'anno dopo un periodo con seri infortuni e in cui non riuscivo a giocare bene. E' stata una vera e propria giostra di emozioni a cominciare dagli Australian Open. Ho giocato ad un livello molto alto di tennis e trionfare qui a New York di nuovo è davvero qualcosa di speciale".

Il primo pensiero dello spagnolo, però, è rivolto alle vittime dei disastri naturali che in questi giorni si stanno abbattendo sul Messico, sugli Stati Uniti e sul centro America: "Sono davvero dispiaciuto per tutte le vittime - spiega un commosso Nadal -. E' davvero un momento triste per il nostro pianeta ma è anche il momento di essere forti e di continuare a lottare. E' impossibile controllare questi disastri". Nadal rivolge poi un ringraziamento speciale allo zio Toni, l'uomo che lo ha avvicinato al tennis e che lascerà il suo team a fine anno: "Se non fosse per lui ora non sarei qui a giocare a tennis - sottolinea -. Mi ha dato forza e motivazioni. Quando ho subito gli infortuni più brutti sono sempre tornato grazie a lui". Una chiosa finale sulla rivalità con Roger Federer: "Sono felice di far parte di tutto ciò. A dire il vero non ho mai pensato molto ai numeri: al momento lui ha vinto 19 tornei del Grande Slam e io 16, c'è una bella differenza... Vedremo come andrà a finire".

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