Doping, pena ridotta alla Sharapova

La russa ha vinto l'appello al CAS: lo stop passa da 2 anni a 15 mesi

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Pena ridotta per Maria Sharapova. La tennista russa ha vinto infatti l'appello al CAS di Losanna (Corte Arbitraria dello Sport) per la positività al meldonium riscontrata nel corso di un test antidoping durante gli Australian Open dopo un match contro Serena Williams. Scattata lo scorso 26 gennaio, la squalifica per la campionessa è passata da due anni a 15 mesi e Masha potrà tornare in campo il 26 aprile 2017.

Il ritorno nel circuito WTA di Maria Sharapova, dunque, si avvicina. Dopo aver vinto il ricorso contro la sentenza di primo grado, la russa potrà infatti tornare a giocare in tempo per prendere parte agli Slam europei, per cui potrebbero arrivare anche delle wild card. Nel dettaglio i giudici hanno ritenuto evidente la violazione del regolamento antidoping, sebbene commessa "senza colpa evidente" e hanno deciso di rivedere la pena inflitta, accorciandola di nove mesi.

"Ho trascorso i peggiori giorni della mia carriera a marzo quando ho appreso della squalifica e sono stata sospesa- ha detto Masha dopo la sentenza del CAS -. Oggi è uno dei giorni più felici della mia vita. La sensazione è che mi sia stato sottratto qualcosa che amo, ma che presto potrò riaverlo". "Sto contando i giorni, ad aprile tortnerò a giocare", ha aggiunto. "Ho imparato molto in questi mesi e da questa esperienza e spero che la ITF abbia fatto lo stesso - ha proseguito la russa -. Mi sono assunta la piena responsabilità di aver ignorato che la sostanza che assumevo era vietata, ma ho anche capito che le altre Federazioni si impegnano a informare i propri atleti dei cambi di regolamento, soprattutto nell'Europa dell'est, dove il meldonium è comunemente usato da milioni di persone". "Tornerò presto, non vedo l'ora", ha concluso Masha. 

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