10”09, 10”03”, 10”04. Trattiamo della misura del tempo, quello che in otto giorni ha impiegato Filippo Tortu per divorare i 100 metri nelle tre esibizioni spalmate tra Savona e Roma. Golden Gala, dedicato a Pietro Mennea appunto. Mai come in questi giorni il nome di questo ragazzo che non ha ancora vent'anni viene accostato a quello del più grande velocista italiano di tutti i tempi.
Un confronto che pesa come un macigno, ma Filippo smaltisce il carico con il sorriso e la disinvoltura di chi vive l'atletica come un divertimento, nonostante i carichi di lavoro sempre più impegnativi che gli assegna papà Savino, suo allenatore e punto di riferimento. All'Olimpico Tortu ha messo dietro 5 colleghi che viaggiano da anni sotto i 10 secondi netti, compreso Christian Coleman, il velocista tascabile che ha battuto Bolt ai Mondiali e dell'anno scorso e che quest'inverno ha disintegrato il record dei 60 metri indoor.
Una prestazione quella di Tortu che sottolinea la maturità raggiunta negli impegni ad alto livello nonostante la giovane età. Con una partenza più felice e in assenza di vento contrario probabilmente il record italiano sarebbe caduto già a Roma. Ma l'appuntamento è solo rimandato.
Tortu-Mennea: un paragone possibile che non pesa sul giovane sprinter azzurro
Per Filippo l'appuntamento con il record italiano è solo rimandato
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