Rossi non ha scuse: è stato scorretto

Valentino, a parole, ha scatenato Marquez e l'ha pagata in pista

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Quelle che ha offerto Sepang sono sequenze che rischiano di creare un danno irreparabile all'immagine di chi, negli ultimi vent'anni, ha riscritto la storia del motociclismo. Come prevedibile le parole pronunciate giovedì da Rossi hanno avuto un effetto controproducente, alimentando l'ego di Marc Marquez, che come tutti i fenomeni dello sport ha scaricato in pista la cattiveria sufficiente per mettere in crisi Valentino.

Un repertorio che in passato lo stesso Valentino ha utilizzato per demolire i suoi avversari. Ciò che nessuno si aspettava da un campione maturo come Rossi è stata la reazione plateale alle provocazioni di Marquez, che fino a prova contraria non è mai stato scorretto nei confronti del rivale. Insomma Marc ha disturbato Valentino, ma lo ha fatto rispettando il regolamento. Cosa che non è avvenuta al momento di quello che è stato un gesto di ripicca.

Giudicare la mossa di Rossi come eccesso di difesa è demenziale, perché fino a quel momento Marquez non aveva ostacolato Rossi in maniera scorretta. Anche la sufficienza con la quale Rossi ha liquidato l'episodio, una volta arrivato al parco chiuso, offende l'intelligenza di chi guarda le corse senza i pensieri offuscati dal tifo pro o contro Valentino e Marc, disciplina preferita da chi sul WEB fa a gara per offendere di più l'uno o l'altro.

Sotto accusa nella domenica avvelenata di Sepang occorre mettere anche la direzione gara che ha impiegato tempi biblici per trovare una soluzione al caso. Visti nomi e volti coinvolti non era un compito semplice, certo, ma le immagini hanno dato fin da subito uno scenario chiarissimo.

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