MotoGP, le pagelle di Assen

Per rimettere Marquez a proprio agio la Honda ha dovuto fare un saltino nel passato... Lorenzo è rimasto lucido

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VALENTINO ROSSI – VOTO 10
18 anni dopo la prima vittoria sulla pista di Assen, classe 125, è ancora lassù a vedere il mondo dall'alto. Sulla strada per la festa ha dovuto imporre un ritmo mostruoso e resistere al pericoloso ritorno di Marquez. Insomma un fenomeno unico nella storia dello sport.

MARC MARQUEZ – VOTO 9
Per rimetterlo a proprio agio la Honda ha dovuto fare un saltino nel passato. I risultati sono arrivati in fretta. Marc si è rimesso la tuta da marziano e ha fotocopiato il passo folle di Rossi. Nel furore agonistico rischia il disastro all'ultima curva, con la pretesa di essere dalla parte della ragione.

JORGE LORENZO – VOTO 7
Ha capito subito che l'aria di Assen per lui non era salubre. Si è battuto e sbattuto per tutto il fine settimana con l'obiettivo di mettere in pista una moto decente. Alla fine non ce l'ha fatta ma è stato lucido quanto basta per limitare i danni con un terzo posto che gli permette di restare agganciato al treno del compagno di squadra.

ANDREA IANNONE – VOTO 8
I suoi numeri sono inversamente proporzionali al rendimento della Ducati. La Desmosedici perde smalto e Iannone inizia a mettere sull'asfalto qualità a sostanza nonostante l'involuzione tecnica. In Olanda corre praticamente da solo, equidistante dal podio e dal mucchio selvaggio alle sue spalle, il tutto con una spalla ancora dolorante.

DANI PEDROSA – VOTO 5
Dopo la legge di Murphy il Motomondiale ha inventato la legge di Dani. Se esistesse il titolo mondiale della sfiga sarebbe già nella leggenda. In Olanda cade nel warm up, si fa male a una mano, parte malissimo, rimonta, poi si ritrova a fare a botte con gente abituata a darle, come Crutchlow (voto 7). Alla fine arriva una piazza 7 che serve a poco o nulla.

ANDREA DOVIZIOSO – VOTO 5
Confuso e infelice assiste all'ascesa del compagno di squadra, che secondo le previsioni avrebbe dovuto soffrire di più il momento di difficoltà tecnica della Ducati. Invece è il riflessivo Dovizioso a patire la situazione, battuto anche da Petrucci dopo due ritiri di fila.

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