MotoGP, Brno conferma che Marquez è più vicino al titolo

Come in Austria basta una condotta "prudente" allo spagnolo per tenere a distanza Rossi e Lorenzo

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Tanto rumore per nulla. L'asfalto umido di Brno ha regalato una gara spettacolare, d'accordo. Ha consentito a Cal Crutchlow di far festa assieme a Lucio Cecchinello. Una fotografia suggestiva quella dei privati ancora lassù. Ma nel mondiale nulla è cambiato. L'azzardo della Yamaha di montare la gomma posteriore più dura sulla moto di Rossi è servita a Valentino per risalire fino alla piazza due, dopo aver passato metà gara al limite della linea di galleggiamento. Il problema è che in classifica, dopo il suo nome, è stampato quello di Marc Marquez, che nella versione ragioniere si sta avvicinando al terzo titolo in MotoGP.

Dopo il numero da paura in qualifica, quando aveva fatto sembrare i colleghi delle chicane mobili, l'acqua della domenica ha consigliato a Marchino di pigiare il tasto con la scritta “PRUDENTE”. Trattasi della modalità che MM93 ha scoperto quest'anno, un upgrade che rende inutili gli sforzi della concorrenza. Con Lorenzo disperso tra i prati di Brno, Marquez si è limitato a controllare Rossi, così come aveva fatto in Germania. Vale arriva quarto, lui arriva quinto. Vale arriva secondo, lui arriva terzo. Un'erosione minima del vantaggio in classifica senza prendere alcun rischio in pista. Un segnale di maturità non comune per un ragazzo di 23 anni che ci aveva abituato ad aggredire l'asfalto e che ora si limita a lavorare sul sistema nervoso dei suoi avversari.

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