Ducati, il patatrac di Jerez e il futuro di Dovi

Il rinnovo tarda ad arrivare e la lista delle alternative si allunga

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Quanto accaduto domenica Jerez dovrebbe produrre una profonda riflessione a Borgo Panigale. Una giornata che pareva utile per i sorrisi e che invece si è trasformata all'improvviso in un incubo. L'impressione è che si sia trattato di un normale incidente di gara, inutile quindi distribuire colpe specifiche. Di fatto lo zero in casella rappresenta un danno grave per le ambizioni di Andrea Dovizioso che aveva in mente altro per contenere i danni durante l'assalto di Marc Marquez. Una curva maledetta, destinata ad amplificare la complicata situazione che sta attraversando la Ducati nelle trattative con la coppia di piloti.

Da una parte il rapporto con Lorenzo è destinato da tempo alla sua conclusione a fine stagione. Un agonia fin qui, con lo spagnolo che ha offerto raramente segni della sua presenza e che quest'anno viaggia alla piazza 20 nel mondiale, con la miseria di 6 punti. Dall'altra c'è in ballo il braccio di ferro con Andrea Dovizioso che giustamente pretende di più sotto il profilo economico, dopo sei stagioni di fedeltà alla causa. Un lasso di tempo che lo ha fatto diventare il pilota più vincente nella storia della Ducati – con 8 successi - dopo il ciclo leggendario di Casey Stoner. Occorre poi aggiungere che Andrea è stato il migliore dei piloti Ducati, a parte il 2015, quando venne battuto da Iannone nel mondialino di Borgo Panigale. Se le trattative dovessero fallire pare che la Ducati abbia già pronta una lista di candidati.

Cal Cruthlow, pilota massacrato da Dovizioso nel 2014, il figliol prodigo Andrea Iannone, mollato senza troppi complimenti per fare spazio a Lorenzo, poi Danilo Petrucci, che avrebbe il senso del ripiego. Nell'ipotesi in cui la Ducati dovesse o volesse rinunciare a Dovizioso si tratterebbe di una strategia difficilmente spiegabile con la prospettiva dell'ennesima ripartenza da zero. Nell'eventualità a rimetterci sarebbe anche il pilota con alternative magari più remunerative, ma meno convincenti sotto il profilo tecnico, soprattutto per un pilota che negli ultimi mesi ha scoperto di poter lottare alla pari con un mostro come Marquez.

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