MotoGP San Marino, Quartararo: "Valentino dice che sono una bega? Che onore!"

Il francese dopo le libere del venerdì: "Grande giornata", Marquez: "Fabio e Maverick i più pericolosi"

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Fabio Quartaro si gode il momento d'oro dopo il venerdì di libere sul circuito di Misano, chiuso con il 2° miglior tempo combinato: "È stata una giornata molto buona, abbiamo fatto un ottimo tempo con la media e un grande giro lanciato. Sono molto contento perché non avevo grandissimo feeling con la moto e la pista era in condizioni un po' diversa dai test di due seettimane fa. C'è ancora da lavorare, perché non sarà facilissimo fare tutto la gara in questa condizione. Però il grip andrà aumentando e le cose miglioreranno". Poi il francese ha commentato ciò che ha detto su di lui Valentino Rossi, che giovedì lo aveva definito "una bega" per tutti i piloti Yamaha, a causa delle sue ottime performance: "Mi hanno spiegato cosa significa e devo dire che per me è un onore se lui la pensa così".

Soddisfatto anche Marc Marquez, che con la consueta facilità ha messo in mostra un grande passo: "Ogni venerdì cerchiamo di dimenticarci i tempi e lavorare per la gara e così abbiamo fatto anche oggi, provando prima la media e poi la soft. Probabilmente quest'ultima sarà la gomma da usare. Sono soddisfatto, anche se le Yamaha sembrano andare davvero forti qui. Come al solito cercherò di essere lì coi migliori e dare il 100%. Il pilota più pericoloso? Penso che Vinales e Quartararo siano quelli messi meglio, però non posso dimenticare Valentino, che su questa pista va veloce e la conosce bene".

Non nasconde le proprie difficoltà e le proprie sofferenze Jorge Lorenzo, che a Misano correrà la seconda gara dopo il rientro dal bruttissimo infortunio alla schiena che aveva rimediato a giugno in Olanda: "Rispetto agli altri ho tanti handicap - ha detto il maiorchino - Non solo a livello fisico, ma anche a livello di ritmo, avendo saltato qualche gara. A tutto questo si somma il fatto che non ho mai trovato feeling con l'avantreno sulla mia Honda, un problema che mi porto dietro da tutto l'anno. Però cerco di essere realista e analizzare da dove vengo: ero a 3 secondi a Silverstone, ora siamo a 1.3, quindi un passo alla volta mi sto avvicinando al resto del gruppo. L'obiettivo ora è arrivare a 30-40 secondi dal primo in gara e non a un minuto. Cosa ci vuole ora? Quando ti vedi così lontano può subentrare tanta impazienza, ma viste le circostanze non c'è molto che posso fare. Devo ricostruirmi con pazienza e tanto lavoro".

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