PAGELLE DA ARAGON

Aragon accende la miccia: B&B, calma prima della tempesta? Per Marquez strada in salita 

Il quindicesimo appuntamento del Mondiale riapre la corsa al titolo ma anche... tante questioni irrisolte e in divenire

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ENEA BASTIANINI: VOTO 9,5 L'errore che lo ricaccia dietro Bagnaia dopo aver preso per la prima volta la testa del GP lo priva della doppia cifra. Si tratta però dell'unica sporcatura ad una prova maiuscola che - da qui a fine stagione sarà un tema dibattuto quanto la corsa al titolo - rilancia il tema 2023 della rivalità interna con Pecco. Superlativo, Enea, nel non dare riferimenti certi al rivale di Aragon per poi infilarlo dove certamente quest'ultimo non se lo sarebbe aspettato. 

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MARC MARQUEZ: VOTO 5,5

Incolpevole nell'incidente con Nakagami, incerto in quello - di pochi secondi precedente - con Quartararo. Nel senso che Marc "tradisce" nelle curve immediatamente dopo il via la perduta abitudine alla bagarre che lo porta a chiudere subito il GP del suo rientro. Peccato perché lo scatto del Cannibale al semaforo era stato felino.

FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 8

Fa buon viso a cattivo gioco. Otto anche per come ha saputo gestire un disappunto (chiamiamolo così) post-gara che Pecco avrà verosimilmente smaltito (cercandovi o chiedendovi spiegazioni) al riparo da occhi indiscreti ed orecchie... altrettanto. Evita di strafare e si accontenta di un secondo posto che di fatto dimezza quello che avrebbe potuto essere il suo ritardo da Quartararo all'alba della lunga trasferta overseas. Otto insomma, ma... con il freno tirato. 

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BRAD BINDER: VOTO 7

Manca dal podio fin dal primo GP stagionale (secondo in Qatar): lo sfiora ad Aragon con una prova finalmente in progressione che lo porta appunto fino ai piedi del podio stesso. Una performance senza acuti particolari ma tutta sostanza, oltre che una sorta di "messaggio" al suo prossimo compagno di squadra Miller, che tiene agevolmente dietro fin sul traguardo. 

ALEIX ESPARGARO: VOTO 7

Torna sul podio a quasi quattro mesi di distanza dal Mugello ed approfitta lui pure del passaggio a vuoto di Quartararo per rilanciare la sua candidatura al titolo: una "outside chance" che potrebbe anche acquistare consistenza in un finale di stagione che storicamente (ma poi anche nel caso specifico) si preannuncia di colpi di scena.

FABIO QUARTARARO: SENZA VOTO

Incolpevolmente fuorigioco dopo poche curve, oltretutto segnato nel fisico. Il morale invece crediamo di no: Fabio è un duro, prima ancora che un Diablo e possiede - in gran quantità - gli strumenti per rivisitare gli eventi di Aragon e trasformare la botta in energia positiva in vista del suddetto rush finale.

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JACK MILLER: VOTO 5

L'australiano si difende - eccome - in qualifica, ma sulla distanza del GP la sua condizione di "separato in casa" Ducati: il team non c'entra e nemmeno lo standard di rendimento di Bagnaia. È che le motivazioni sono ormai al livello di guardia e - guidando una moto della premier class - non è esattamente un dettaglio. In più, un giro "cieco" che lo precipita di tre posizioni (e fuori dalla corsa al podio) nell'arco di poche curve.

LUCA MARINI: VOTO 6,5

Dai e dai sta diventando il punto di riferimento nel team di famiglia, che però sembrava contare di più sul talento puro di MARCO BEZZECCHI (a proposito: VOTO 5) che si è un po' perso proprio dopo l'acuto del secondo posto ad Assen, ormai tre mesi fa. È vero: a Luca il passaggio sul podio(certificazione del salto di qualità) manca ancora, ma il compagno di squadra lo guarda dall'alto in basso nella classifica generale. Non è ancora il caso di... accontentarsi!

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