Lazio, Tare: "Minacciato di morte"

Il ds biancoceleste si racconta: "Sarò sempre grato a Milinkovic-Savic per la sua promessa di venire da noi"

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Igli Tare ha raccontato alcuni degli episodi più significativi della sua carriera da ds della Lazio. E non sono mancati quelli bui. "In alcuni momenti ho avuto anche paura per la mia famiglia. In particolare nel periodo della cessione di Hernanes. È stato un momento brutto, che dentro di me porto come un'esperienza molto negativa. Una parte di me è morta, per quel che riguarda il modo di vivere il calcio. Lì tocchi la parte brutta del calcio".

"Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato anche a questa scelta, soprattutto pensando alla famiglia. Fosse stato per me - ha aggiunto - non avrei avuto nessun problema ad andare avanti, mal il problema e' che abbiamo ricevuto anche minacce di morte, ai famigliari, alla moglie, ai figli, cose che, veramente, non si possono raccontare. Quelli sono stati dei momenti in cui ho pensato se davvero valeva la pena andare avanti, o di mollare", ha aggiuhnto parlando a Sky.

Sulla reazione quando Lotito gli ha chiesto di diventare direttore sportivo: "Quando il presidente Lotito mi chiese di accettare questa avventura tra me e me dissi: questo è un pazzo. All'inizio del mio percorso siamo stati sempre insieme, anno dopo anno ha capito le mie qualità, facendosi via via da parte sia sulla scelta del giocatore sia sulle trattative. Quando ci sono delle difficoltà a livello economico il suo intervento è fondamentale per risolvere queste problematiche".

Sull'affare Milinkovic-Savic, soffiato alla Fiorentina mentre già effettuava le visite mediche: "In quei minuti ero la persona più sicura del mondo che Milinkovic, nonostante fosse andato lì, avrebbe deciso di venire alla Lazio. La sera prima lui mi ha chiamato, dicendomi che doveva andare lì per rispetto di suo padre, ma che la sua scelta era stata fatta e che sarebbe venuto alla Lazio. Mi ha detto di stare tranquillo, che doveva andare lì, ma che, poi, a loro avrebbe detto che veniva alla Lazio. Per questo gli sarò grato, perché ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere".

Tra pochi giorni, però, riapre il mercato e quello invernale della Lazio non prevede grandi colpi in entrata: "Sarà più in uscita per qualche giocatore che non trova spazio, perché siamo in tanti. Solo nel caso di qualche cessione involuta, potremmo anche intervenire per comprare qualche giocatore".

E il suo di futuro? "La scelta l'ho fatta con il cuore. La scelta di prolungare il mio contratto per quattro anni ancora, nonostante tante richieste avute, anche lusinghiere, da squadre importanti, anche a livello mondiale, mi ha fatto capire che questa società per me significa qualcosa d'importante".

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