Calciomercato, le pagelle: bocciato il Napoli, deludono tutte le big

Juventus e Milan praticamente immobili, all'Inter è mancato il colpo più atteso, la Roma si è messa in difficoltà da sola con Dzeko

  • A
  • A
  • A

La montagna ha partorito solo tanti piccoli topolini. Nessuna slavina si è abbattuta sul campionato, che dopo il mercato di gennaio può guardare a fine maggio aspettando che il sole torni a scaldare i cuori dei tifosi rimasti al freddo durante questo freddo inverno. Gelati soprattutto i sostenitori del Napoli capoclassifica (voto 5), costretti ad incassare prima il no di Simone Verdi, poi il no del Sassuolo per Politano; lo stesso Amin Younes arriverà solo a giugno. Maurizio Sarri, insomma, continuerà a non avere alternative in attacco fino a quando non rientrerà Milik, ma forse De Laurentiis non avrà grossi rimpianti visto che difficilmente Sarri avrebbe dato fiducia sin da subito a un nuovo arrivato. La Juve (voto 6), la montagna, l'ha invece osservata con il binocolo: si è sempre tenuta a debita distanza da possibili colpi in entrata, e allora si è concentrata sulle rivali (l'operazione di disturbio per Politano ha dato i suoi frutti); ha realizzato plusvalenze con Lirola e Mattiello, ha preso il 18enne Fernandes, si è fatta sfuggire Pellegri, ha dato in prestito Pjaca (ma rischia di pentirsene a causa dei recenti infortuni). Dovrebbe anche aver messo in ghiaccio l'acquisto di Emre Can a parametro zero: se così sarà, il voto inevitabilmente si alzerà.

La Lazio (voto 6.5), terza in classifica, ha aggiunto Martin Caceres alla rosa di Inzaghi e il suo acquisto non va sottovalutato: già in Coppa Italia contro il Milan l'uruguagio ha dato il suo contributo. Sicuramente discutibile il mercato dell'Inter (voto 6): Lisandro Lopez darà un'opzione in più in difesa, Rafinha potrebbe anche imprimere una svolta in fase d'attacco, ma è mancato il colpo (Pastore, rimasto al Psg) che i tifosi si aspettavano. La rosa non poteva essere certo stravolta a gennaio, ma ci si aspettava di più. Preoccupano soprattutto i vincoli imposti dall'Uefa e i veti del governo cinese.

Al momento ai piedi della Champions, ecco la Roma: voto 5 soprattutto a causa del caso Dzeko. Alla fine è rimasto in giallorosso, ma praticamente tutto l'ambiente lo aveva già visto con la maglia del Chelsea indosso. A Londra è invece andato Emerson Palmieri, sostituito da Jonathan Silva. Il presidente Pallotta è riuscito a mettere a segno l'ennesima piccola plusvalenza con Hector Moreno (ceduto alla Real Sociedad). Sostanzialmente ferme Sampdoria e Torino (senza voto), letteralmente immobile il Milan (sv). L'Atalanta (voto 6), come spesso accade, ha flirtato con la Juve: dentro Mattiello, fuori Orsolini (girato al Bologna). Bene il Sassuolo (voto 7): ha preso Babacar e Tripaldelli, riscattato Lirola, e respinto il Napoli per Politano.

Merita 7 anche il Genoa: Bessa è un buon rinforzo, Centurion è stato ceduto bene, mentre l'incasso record per Pellegri scontenta ovviamente i tifosi ma ha il sapore del "colpo" per i dirigenti rossoblu. Voto 6 alla Fiorentina: Falcinelli sostituisce Babacar, Dabo andrà scoperto ma è interessante. Voto 6 al Bologna che ha trattenuto Verdi (decisivo il giocatore) e Donsah (la società ha saputo resistere a diverse tentazioni). Spal (dentro Cionek, Kurtic, Esposito, Dramé, Everton Luiz, Simic) e Benevento (presi Puggioni, Sandro, Billong, Diabaté, Guilherme, Djuricic e Tosca) meritano 7, mentre una vera rivoluzione l'ha realizzata il Verona (voto 6): Boldor, Petkovic, Matos, Vukovic e Aarons dovranno dare un contributo maggiore di quello che garantivano Caceres, Bessa, Zuculini, Gonzalez e Pazzini.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti