FORMULA 1

"Sono qui per correre, non per farmi da parte": Bottas e il suo giorno di ordinaria rivolta... mancata

A Barcellona il "ritardo" nel dare strada ad Hamilton complica ulteriormente l'ultima stagione del finlandese sulla Freccia Nera.

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Un lungo rettilineo che punta verso un orizzonte sempre più ristretto, una specie di imbuto e poi, in fondo, la prospettiva di essere infilato in staccata. Farsi da parte, insomma. Può essere letta anche così, la prospettiva attuale di Valtteri Bottas che però, da buon incassatore, si è messo alle spalle il micidiale uno-due del sorpasso subito da Leclerc al via e del "team order" che gli intimava di dare strada ad Hamilton. Ed alla fine ha pure arricchito la sua collezione di presenze sul podio, molte delle quali peraltro "malinconiche". 

Di Gran Premio in Gran Premio,si fa sempre più dura la vita di Valtteri Bottas alla Mercedes.  E complicata la sua posizione. A Barcelllona Il finlandese pensava di aver già scalata la sua personale montagna domenicale alla terza curva dl primo giro, brutalmente "esternalizzato" dalla Ferrari di Charles Leclerc, affronto "lavato" poi alla distanza (leggi: al traguardo) grazie alle superiori qualità della W12 rispetto alla SF21 di Maranello. 

Mica vero: il peggio doveva ancora arrivare, con la richiesta da parte del suo box di non intralciare la rimonta di Lewis Hamilton nei confronti del leader Verstappen, vittima predestinata di un Re Nero motivato come non mai e chiaramente, nettamente avvantaggiato dalla "two stops strategy". 

"Avrei potuto lasciarlo passare prima, ma stavo anche facendo i miei conti. Stavo cercando di guadagnare margine su Lerclerc e mettermi fuori dalla sua portata nel caso di una terza sosta per montare un nuovo treno e provare a fare il giro più veloce della gara. Mi hanno chiesto di non ostacolare Lewis ma, come detto, non sono qui per farmi da parte. Sono qui per correre".

 

Insomma, sono qui per fare la mia corsa, non... quella degli altri. Ci sta, ma forse non in una giornata nella quale (ma Valtteri mica lo poteva sapere!) nella quale Toto Wolff non si è limitato ad impartire ordini ai suoi, "invitando" invece in .. mondovisione il Direttore di Corsa Michael Masi (nientemeno) ad un sollecito uso delle bandiere blu per facilitare la vita di Lewis nelle fasi di doppiaggio (quello del solito Mazepin nello specifico). Il buon Bottas insomma si è preso... un bel rischio. Certo, il ritardo nel "prego, si accomodi" ammonta ad una manciata di curve, mezzo giro, ma Mercedes aveva "pubblicamente" valutato il riaggancio di Hamilton a Verstappen in prossimità dell'ultimo giro e - in quest'ottica - anche un paio di secondi persi (magari proprio alle spalle della Mercedes gemella) avrebbero potuto essere decisivi. Ci ha poi pensato lo stesso Hamilton (piombando come una furia sull'ormai inoffensivo Verstappen - "sitting duck", all'inglese - a cinque giri dalla bandiera) a metterci la classica pezza.  Per poi, a fine gara, con buonismo fin eccessivo, assolvere completamente il compagno di squadra ("è stato assolutamente corretto, spero di non avergli fatto perdere troppo tempo..!)

 

Così ha poi chiuso(anzi no!) la questione il Team Principal Mercedes:

“L'istinto dei piloti lo conosciamo tutti. tutti. Certo, con Lewis su una strategia così estrema, ci sarebbe piaciuto che avesse strada libera più rapidamente ma tutto è bene ciò che finisce bene. Riconosco che Valtteri stesse vivendo una giornata difficile e fosse quindi seccato. Se avessimo perso il GP, sarei stato molto più critico nei suoi confronti ma anche questa è una lezione da imparare. E vale da entrambi i punti di vista, quindi ne discuteremo amichevolmente".

Amichevolmente? Non pare che Wolff abbia intenzione di metterci subito una pietra sopra. In un Mondiale più aperto del solito (che Hamilton e la Mercedes sembrano però avviati a riprendere in pugno), l'eventualità può ripresentarsi. Di fatto, tutto - ora pur episodi come quello di Barcellona -   punta in quella direzione, purtroppo per Bottas: alla inevitabile conclusione del suo rapporto con il team pluricampione del mondo. Dopo un intero lustro di dignitoso servizio alla causa (altrui) ma... nulla più di questo.

 

 

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