FORMULA 1

Promossi e bocciati di Imola: a Verstappen manca solo la lode. Dietro la lavagna Bottas, Russell e Schumacher

Un Gran Premio all'insegna delle mutevoli condizioni meteo premia Verstappen, salva Hamilton e sospende molti giudizi.

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Nemmeno il vincitore Verstappen arriva a mettere la parole "lode" a sigillo del suo dieci in pagella. Premessa necessaria prima di proseguire nell'assegnazione dei voti ai protagonisti di un Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna "very tricky", molto insidioso, a causa delle precipitazioni "a macchia di leopardo" che ha bagnato solo alcuni tratti del circuito. Ma andiamo con ordine, non necessariamente quello d'arrivo, con la Ferrari a fare gli onori di casa.

CHARLES LECLERC E CARLOS SAINZ: VOTO 8 e VOTO 6

Il monegasco ha convinto, lo spagnolo ha patito la pressione (e non c'era nemmeno la platea ferrarista). Charles ha viaggiato costantemente a ritmo da podio, che ha mancato solo a causa della bandiera rossa. Unica pecca nella sua domenica: lo svarione alle Acque Minerali nel giro di formazione. Con la ghiaia al posto del provvidenziale asfalto, la riedizione di Prost 1991 nella discesa della Rivazza sarebbe stata assicurata. Da parte sua Sainz ha raddrizzato giro dopo giro una domenica inizialmente caotica: ci sta, ma solo finché si lotta per posizioni di rincalzo.

MICK SCHUMACHER: VOTO 5

Salva l'onore (che per lui significa al momento chiudere davanti a Mazepin - SENZA VOTO) ma non l'autostima. Colpisce il muro in fase di riscaldamento pneumatici e - ad essere buoni - il massimo che viene da dire è: tutta esperienza. Peccato perché con la Haas che si ritrova tra le mani, le uniche occasioni nelle quali Mick può cercare di abbandonare le secche del fondo classifica sono quelle all'insegna dell'imprevedibilità e di condizioni che riducano e magari annullino il gap tecnico della monoposto.

MAX VERSTAPPEN: VOTO 10 (MA SENZA LODE)

Ecco, appunto: Max ha fatto tutto per bene, con un weekend in crescendo, esattamente il contrario del compagno di squadra SERGIO PEREZ (confuso, VOTO 3). Come Leclerc, il vincitore ha "sporcato" il suo percorso netto grattando il cordolo della Rivazza 2 secondi prima del restart. Per il resto, prestazione solida, ineccepibile ma soprattutto necessaria sempre e comunque per contrastare una Mercedes molto più vicina (ed a volte dietro)  ed un Hamilton baciato dalla sorte anche nelle domeniche che nascono... storte.

LEWIS HAMILTON: VOTO 9

Lascia Imola ancora leader del Mondiale.Per un solo punto, ma leader. Già questo giustifica il voto alto. Ha tenuto giù con Verstappen al primo giro al Tamburello, ha sorvolato con gli uomini in nero che nel pit stop lo hanno privato della chance di una nuova prova di accelerazione in uscita dal pit stop con il sopraggiungente Verstappen verso il Tamburello stesso, è riuscito a riguadagnare l'asfalto dopo il lungo della Tosa e si è prontamente sdebitato con la buona sorte mettendo in pista una rimonta-capolavoro. Solo LANCE STROLL (VOTO 7, anche al suo settimo posto) ha provato a complicargli le cose tirandogli la staccata).

GEORGE RUSSELL E VALTTERI BOTTAS: VOTO 3

Non riusciamo a vedere nulla più che un "normale" incidente di gara nel pur tremendo botto tra l'attuale pilota della seconda Freccia Nera ed il prossimo... E non ci inventiamo nulla nell'attribuire la pesante insufficienza di Valtteri alla sua palese inconsistenza recente e nel poco rispettososo gesto del "principino" Russell (per il quale tra l'altro stravediamo) nei confronti del collega ancora "groggy" nell'abitacolo della Mercedes fumante. Sottolineiamo però il furore agonistico di George: vero indice di predestinazione. 

LANDO NORRIS: VOTO 9,5

Più di Hamilton, appena meno di Verstappen. Nome da film di science fiction, numeri da campione in divenire. Lui e magari Russell, sfide da futuro prossimo. Il britannico della McLaren viaggia su ritmi di eccellenza: non deve perdersi un po' per strada come avvenuto nel 2020. Nel caso, la McLaren può contare su un uomo-squadra come DANIEL RICCIARDO. VOTO 8 all'australiano per la rapidità con la rapidità con la quale ha ceduto il passo a Norris, con chissà quanta stizza ed amarezza...

TAMBURELLO: VOTO 9

Già "curva del" (ma era sostanzialmente un rettilineo... sinistrorso), oggi semplicemente variante, il Tamburello evoca ricordi sinistri ed incancellabili ma ha fondamentalmente "ambientato" i duelli e gli episodi più significativi e spettacolari della seconda prova iridata. Ci ha fatto divertire e spaventare. In una parola: emozionare!

 

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