F1, pole di Hamilton a Spa

Rosberg rimedia quasi mezzo secondo dal compagno. Vettel è 8° e grazie a una penalità a Grosjean. Raikkonen dopo un guasto è addirittura 14°

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Una pole position memorabile per Lewis Hamilton, un sabato da dimenticare per la Ferrari. A Spa l'inglese della Mercedes è spaziale e gira in 1:47.197, battendo il record che Vettel fece segnare nel 2009. Il tedesco è solo 8°, con un distacco abissale: +1.628. Raikkonen, fermato da un guasto, addirittura 14°. Completa la prima fila Rosberg, lontanissimo a +0.458. Bottas 3° davanti a Grosjean (penalizzato, con Vettel che guadagna un posto in griglia).

Per Hamilton è la decima partenza al palo negli undici Gran Premi che hanno aperto questa stagione. Un'ulteriore indicazione sulla sete di mondiale dell'anglo-caraibico, che se qualcosa aveva concesso nel 2014 al suo compagno di team era stato proprio il tempo più rapido delle qualifiche (era avvenuto tra l'altro anche a Spa). E dopo un venerdì all'insegna di Rosberg e una lotta apparentemente aperta a inizio qualifiche, in Q3 Hamilton tira fuori i muscoli e annichilisce il compagno, staccatissimo. Alle loro spalle regna l'equilibrio, con i piloti dal terzo al nono in meno di tre decimi. Il problema è che a chiudere questo trenino ci sia Sebastian Vettel, che non comincia nel migliore dei modi il Gran Premio numero 900 della Ferrari in Formula 1. E che solo grazie a una penalità di Grosjean salirà in quarta fila e partirà dall'ottava piazzola. Ancora peggio va a Kimi Raikkonen, fermato da un guasto in Q2 e 14° in griglia. Sperando che il suo motore non lo abbandoni nelle ore che precedono il via della gara.

Difficile e in salita, quindi, la corsa verso il podio, con tanti candidati a sorprendere. Ci sono infatti i velocissimi motorizzati Mercedes di Williams, Lotus e Force India, ma anche le Red Bull e le Toro Rosso, perfettamente a proprio agio nel secondo settore, quello più guidato. Per la Rossa, insomma, la gara appare tutta in salita.

Il dominio della Mercedes appare incontrastabile già dalla prima fase delle qualifiche, con Rosberg che stampa un 1:49.498, portandosi a +0.079 da Hamilton. Vettel con gomma bianca è 3° +0.689, Raikkonen 13° +1.641. Così i due ferraristi decidono di montare la soft nel secondo giro cronometrato, imitati da tutti gli altri. Tranne le Mercedes. Hamilton, che a qualche secondo dalla fine è 10°, gira in 1:48.908 con la gomma meno performante. Incredibile. Rosberg si deve accodare, ma è solo a +0.015. Il primo tra gli altri è Perez, a +0.098 con gomma morbida. Bottas si infila al quarto posto all'ultimo istante ed è quarto a +0.118. Vettel sesto a +0.356, Raikkonen 7° a +0.380. Eliminati Nasr, Button, Alonso (a mezzo secondo dal compagno di box), Stevens e Merhi.

Il colpo di scena che rovina il weekend della Ferrari arriva a sei minuti dal termine di questa tranche: Raikkonen, nel momento di effettuare il suo primo giro lanciato, sente la sua monoposto perdere improvvisamente colpi con il cambio bloccato in quinta. "Si è rotto qualcosa", si limita a dire in radio. E si ferma sull'erba. Partirà 14°, con il rischio di dover cambiare il motore e di essere ulteriormente arretrato. Dai box del Cavallino arriva poi la spiegazione: il guasto è dovuto a una caduta repentina della pressione dell'olio. Un brutto segnale per la salute del motore turbo. Dopo una bandiera rossa ripartono le qualifiche, con Rosberg che si riporta davanti con il tempo di 1:47.955. Hamilton 2° a +0.069, Vettel 3° a +0.806, con Perez e Massa che seguono rispettivamente a 31 e 45 millesimi. Alcune delusioni tra gli eliminati: Hulkenberg, 11° con una Force India velocissima, e Kvyat, 12° sulla rivitalizzata Red Bull, precedono Ericsson, Raikkonen e Verstappen (che a sua volta non effettua giri cronometrati e il cui compagno Sainz è invece nella Top 10).

Negli ultimi minuti Hamilton smette di scherzare e fa subito capire a Rosberg quale sia il reale divario tra i due. Già dopo il primo tentativo il tedesco è a +0.446 dopo essere finito largo in uscita da Stavelot. Lontanissimo Vettel, 6° a +2.249 dietro Bottas e Massa, ma con Perez e Sainz ancora senza tempi, non avendo effettuato nessun tentativo con gomma usata. Il tedesco finisce addirittura più indietro dopo la bandiera a scacchi, sotto cui transita 9° con il distacco di +1.628. Partirà ottavo grazie a una penalità comminata a Grosjean per la sostituzione del cambio. In prima fila vanno quindi Bottas e Perez, con Ricciardo, Massa e Maldonado davanti alla Rossa di Seb.

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