Con Mercedes-Ferrari abbiamo un Mondiale

Ma adesso a Maranello serve un pilota più costante di Raikkonen

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Se, come si dice, il Mondiale inizia con la prima europea, allora abbiamo un Mondiale. C'era il timore italiano per la nuova Mercedes versione aggiornamenti spagnoli, in realtà si sono viste due macchine, argento e rossa, praticamente uguali. Allora serve un secondo. Raikkonen non avrà colpe qui, ma serve un secondo. Uno che faccia da gregario sempre e comunque, che tiri fuori i gomiti alla Bottas per rallentare il nemico del capo, dal capo. Serve, perchè la sfida tra i due che caratterizzano e caratterizzeranno il campionato è talmente al limite, talmente vicina, che anche il lavoro dell'altro diventa fondamentale.

Ecco allora che questa apprensione immediata si trasforma in un pensiero per il futuro: urge avere idee chiare per il post Raikkonen già da oggi. Non è più possibile permettersi il lusso di un Kimi che sa sì essere il Kimi di Russia, ma anche lontano da quello. Un Kimi che per mille motivi non riesce a garantire uno stato di forma costantemente al top. Un Kimi che dopo la fracciata in mondovisione di Marchionne è più esposto di sempre, e non è tipo da tradurre certi colpi bassi in extra motivazioni per migliorare. Non è facile mentalmente per Vettel sapere di avere davanti un 2 contro 1, già dopo 800 metri di gara. E' talmente delicato l'equilibrio, anche psicologico, di certe sfide, che la Ferrari non si può permettere di vacillare in base ai bioritmi di Raikkonen. E' l'ultimo campione del mondo rosso, un talento pazzesco, un (forse falso) rettile nel maneggiare l'alta tensione, ma tutto ciò non basta. Se si vuole togliere lo scalp ai Mercedes, non bisogna avere neanche il minimo punto debole.

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