Affidabilità e strategia: depressione Ferrari

Un'altra domenica da dimenticare per gli uomini in rosso

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Dai sorrisi del sabato all'amarezza dopo un'altra domenica vissuta sotto traccia. Bastano 24 ore per ribaltare l'umore degli uomini in rosso, gasati dalla sorprendente prestazione in qualifica e al limite della depressione appena archiviati i 300 chilometri di Suzuka. Sotto accusa l'affidabilità, con il cambio sostituito sulla macchina di Raikkonen che Kimi ha pagato con la retrocessione di 5 posizioni sulla griglia di partenza, ma anche scelte strategiche poco comprensibili, con Vettel mandato in pista con gomme morbide nell'ultima parte della gara.

Insomma il bilancio della trasferta giapponese è ancora al limite della sufficienza. Dal confronto con l'edizione dell'anno scorso emerge un dato interessante. Nel 2015 Vettel chiuse al terzo posto con 20 secondi di distacco da Hamilton, quest'anno il distacco è lo stesso ma Seb ha perso una posizione. Cifre che ribadiscono quanto il potenziale della Ferrari non sia cresciuto come si attendevano a Maranello.

Nel frattempo la Mercedes ha già celebrato il titolo mondiale costruttori, la Red Bull ha incrementato il suo vantaggio arrivando a + 50 sulla Ferrari e Vettel è scivolato al sesto posto nella classifica piloti, agganciato da Verstappen che a parità di punti ha una vittoria all'attivo. Insomma le buone notizie sono finite subito dopo le qualifiche, con una prestazione che gli uomini in rosso non riuscivano a spiegarsi. Infatti, in poche ore, tutto è tornato alla normalità.

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