Effetto domino Suso: il suo addio aprirà scenari inediti

Non sarebbe un addio da strapparsi i capelli quello dello spagnolo per Giampaolo

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In attesa (ancora) di ufficialità che possano cominciare a disegnare il Milan della prossima stagione, c'è una notizia di mercato che è molto poco boutade e che, anzi, rischia di diventare il vero perno attorno al quale far ruotare l'estate rossonera. Ancor prima di Donnarumma - il cui futuro lontano dal Milan non solo aprirebbe le porte al duo Reina-Plizzari, ma aiuterebbe a far lievitare sensibilmente il monte mercato messo a disposizione da Elliott -, l'interesse sempre più pressante dell'Atletico Madrid per Suso sembra destinato a dare consistenza a scenari inediti, in campo ma soprattutto nelle casse di via Aldo Rossi. Lontani i tempi in cui il suo destino era legato a triplo filo a quelli di Vincenzo Montella e Leonardo Bonucci, oggi il peso specifico del procuratore Alessandro Lucci dalle parti di Milanello è ben diverso sebbene - non dimentichiamolo - abbia da poco ereditato la procura di Calabria e mantenga altresì quella di Luis Muriel, tornato recentemente in orbita Milan. Ma andiamo con ordine. Dai ripetuti incontri fra Lucci e gli emissari dei Colchoneros, è emersa la possibilità che questi ultimi accontentino le richieste della clausola di rescissione di Suso: 40 milioni che, come nel caso di Donnarumma, rappresenterebbero una plusvalenza pura. Ossigeno per un bilancio in rosso, verosimilmente a otto zeri.

Non sarebbe un addio da strapparsi i capelli quello dello spagnolo per Giampaolo che, sì, non lo disdegnerebbe da trequartista del suo nuovo Milan, ma che per quel ruolo ha l'imbarazzo della scelta, da Paquetá a Calhanoglu. E, allora, ecco che sempre sull'asse Lucci l'addio a Suso potrebbe davvero accelerare l'arrivo di Muriel: l'ormai ex Viola non verrà riscattato dalla nuova proprietà guidata da Commisso e non ha mai nascosto l'apprezzamento per il tecnico di Bellinzona. «È l'allenatore con il quale ho parlato meno – ammetteva circa un anno e mezzo fa, dopo aver lasciato la Samp per il Siviglia –, però mi faceva sentire importante con le poche cose che diceva e con i gesti. Mi ripeteva sempre, dopo ogni allenamento e prima delle partite, “Fai goal, fai goal...”». E a volte è strano come tutto possa cambiare nel giro di mezza stagione: lo scorso inverno il “no” a Leonardo per mantenere la promessa data alla Fiorentina, sei mesi dopo il colombiano potrebbe finire per fare coppia con chi alla fine - e con profitto - lo ha sostituito. Ma oltre a Piatek, il Milan dovrà offrire garanzie a Cutrone e decidere il destino di André Silva. Una partita che si preannuncia affollata e complicata già in partenza.

Ma prima, dicevamo, le ufficialità: il Milan ha bisogno dei “sì” definitivo ed incondizionato di Maldini, dell'abbraccio di Boban e della mano sul fuoco di Giampaolo. Sarà la settimana giusta? Intanto poco importa che Lotito abbia convinto Tare a rimanere a Roma: deve finire necessariamente il tempo della rincorsa, d'ora in poi deve tornare il tempo della selezione. Il Milan deve scegliere, non deve essere scelto. È il destino dei top brand, anche quando cadono in un tunnel apparentemente senza uscita.